KOPECKY
SUNSET GUN (2003)

U.S.A.
GENRE: PROG
LABEL: MUSEA
WEBSITE: Kopecky official
REVIEWED: 2004 FEBRUARY 25TH
RATING: 80/100

 

L'ascolto di questo album dei tre fratelli Kopecky, Joe, Paul e William, uscito per la Musea, è stata per il sottoscritto una piacevolissima sorpresa. Non conoscevo la musica di questi ragazzi del Wisconsin, già autori di 3 album dal 1999 ad oggi e quindi non proprio alle prime armi in campo musicale. In "Sunset Gun" i Kopecky si cimentano in una mistura molto originale fatta di hard-progressive di grande atmosfera condita con aperture sinfoniche e sonorità orientaleggianti, un'originale alchimia sonora che non trova evidenti analogie verso una particolare band del recente passato. Pur essendo un album interamente strumentale, con molteplici cambi di ritmo e basato sull'esibizione di tecnica esecutiva dei musicisti, non risulta mai ostico o poco digeribile ma anzi esibisce un'invidiabile fluidità ed una musicalità molto profonda ed accattivante. Brani come l'iniziale title-track e la successiva "Ascension" non puntano su un motivo dai contorni ben definiti da sviluppare secondo i canoni architettonici, ma sono piuttosto sorretti da un'atmosfera ariosa ottenuta con le tastiere, all'interno della quale i tre musicisti agiscono senza evidenti costrizioni. Molto belle anche l'onirica "The Divine Art Of Flying" grazie all'intervento di sitar ed ai passaggi fantasiosi di batteria e "Selqet's Kiss", così carica di mistero e fascino orientale. Senza alcun incidente di percorso l'album scorre meravigliosamente e si chiude con la splendida "Departure", l'episodio forse più lineare, costruito su un lungo assolo di chitarra malinconico nonché di elevato impatto emotivo.
Credetemi, "Sunset Gun" è un album che più si ascolta, più riesce a far breccia sia nel cuore che nel cervello. Decisamente consigliato !!
I have never heard anything about the three Kopecky brothers from Wisconsin (Usa), even if they have already recorded two studio albums since 1999. So this brand new "Sunset Gun" under Musea label is my first experience with their sound. What a beautiful experience !! It's an instrumental album mixing an atmospheric hard progressive rock with symphonic openings and oriental tunes; the sound alchemy is really original because I can't find any exact definition or a clear influence taken from a famous band of the past (maybe some Rush traces ??). Although it's instrumental and shows the high musicians skillness, the album easily flows with a wide musicality and without extreme complexities. The title-track and "Ascension" haven't a precise outline, but have supported by an airy keyboard atmosphere. The oniric "The Divine Art Of Flying" is led by a fanciful drumming and an impressive sitar sound. "Selqet's Kiss" is full of mystery and oriental fascination. Finally, "Departure" is the most conventional track, built around a melodic (and melancholic) guitar solo.
Believe me, the more you hear "Sunset Gun" the more it conquers both your heart and your mind. Recommended !

Luca Alberici

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