KARFAGEN
CONTINIUM (2006)

UKRAINE
GENRE: PROG
LABEL: UNICORN DIGITAL
WEBSITE:
REVIEWED: 2006 OCTOBER 12TH
RATING: 85/100

 

La non proprio ortodossa provenienza geografica di alcuni gruppi di rock progressivo induce sovente lo spirito critico ad una pericolosa e fuorviante indulgenza, di solito giustificata dal background musicale poco consolidato del paese.
Ma non abbiate timore: il giudizio estremamente positivo che scaturirà dal commento di questo disco trascende questi condizionamenti ed è esclusivamente figlio del reale valore dell'opera.
Qusta premessa è necessaria per dire che i Karfagen arrivano dall'Ucraina, terra in effetti priva di una tradizione prog radicata; il gruppo è capitanato dal tastierista Antony Kalugin, che può contare su un'esperienza ormai decennale e di un veloce apprendimento della tradizione progressiva occidentale (ascoltare "A Winter Tale - part 2" per credere). Antony ha altresì saputo adattare molto bene queste influenze alle proprie radici, creando una miscela di folk sinfonico di impostazione classica di assoluto spessore.
Per carità, niente di nuovo nelle intenzioni e nella formula perché negli ultimi anni abbiamo già apprezzato numerosi esperimenti di questo tipo: ascoltando "Continium", la mia mente ha rievocato in ordine sparso i lavori di gruppi come Minimum Vital, The Enid ma anche i Camel più recenti (vedi per esempio la parte finale di "Amused Fair").
Il loro è un rock sinfonico strumentale con isolate contaminazioni jazz (come in "Marvelous Dance"), quasi sempre d'atmosfera e rilassante e dominato dal pianoforte e dalle tastiere del duo Antony Kalugin e Oleg Polyanskiy, nonché spesso arricchito da strumenti più caratteristici come la lira ucraina, il bayan ed il più comune flauto.
Il disco è bellissimo, evocativo e visionario come la sua copertina, mai noioso e ripetitivo proprio grazie alla sapiente alternanza con cui i vari strumenti sanno creare atmosfere sempre diverse, talvolta più ritmate (grazie alle ottime partiture di chitarra), altre dal sapore medioevale, altre più rilassate. Non mancano neanche parti per solo pianoforte dove emerge l'ego di Antony Kalugin e che danno al disco un piacevole tocco di classicismo.
Dimenticate che sono ucraini, se volete, e lasciatevi molto più semplicemente trasportare dalla bellezza di questo splendido disco dei Karfagen, che consiglio di acquistare ad occhi chiusi.
Karfagen is a new progressive rock band from Ukraine who recently signed a record deal with canadian label Unicorn Digital. I consider their debut cd "Continium" as a really good and positive surprise and it's currently inside my cd recorder after more than a month since I got it.
The band is led by the keyboards player Antony Kalugin with ten years in music business on his shoulders and an english progressive rock lesson learnt very well. Antony wisely mixed the "english" lesson to the folk traditions of his country and then he created a really interesting and quite personal music style. As a matter of fact, nothing really original: "A Winter Tale - part 2" and "Amused Fair" remind me something that Minimum Vital, The Enid and Camel already did in the past, but it's only a comparison not a copycat.
I could define "Continium" as an instrumental symphonic rock, relaxing, evocative (just like its cover), with some jazz tastes (see "Marvelous Dance"). The sound is dominated by keyboards and piano played by the duo Antony Kalugin and Oleg Polyanskiy, some flute themes, good guitar parts but we also find unconventional instruments like bayan and ukraine lira.
The album is really beautiful, various, never repetitive and boring and that's its strenght, in my opinion. Absolutely recommended !!

Luca Alberici

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