- La non proprio ortodossa
provenienza geografica di alcuni gruppi di rock progressivo induce sovente
lo spirito critico ad una pericolosa e fuorviante indulgenza, di solito
giustificata dal background musicale poco consolidato del paese.
Ma non abbiate timore: il giudizio estremamente positivo che scaturirà
dal commento di questo disco trascende questi condizionamenti ed è
esclusivamente figlio del reale valore dell'opera.
Qusta premessa è necessaria per dire che i Karfagen arrivano dall'Ucraina,
terra in effetti priva di una tradizione prog radicata; il gruppo è
capitanato dal tastierista Antony Kalugin, che può contare su un'esperienza
ormai decennale e di un veloce apprendimento della tradizione progressiva
occidentale (ascoltare "A Winter Tale - part 2" per credere).
Antony ha altresì saputo adattare molto bene queste influenze alle
proprie radici, creando una miscela di folk sinfonico di impostazione classica
di assoluto spessore.
Per carità, niente di nuovo nelle intenzioni e nella formula perché
negli ultimi anni abbiamo già apprezzato numerosi esperimenti di
questo tipo: ascoltando "Continium", la mia mente ha rievocato
in ordine sparso i lavori di gruppi come Minimum Vital, The Enid ma anche
i Camel più recenti (vedi per esempio la parte finale di "Amused
Fair").
Il loro è un rock sinfonico strumentale con isolate contaminazioni
jazz (come in "Marvelous Dance"), quasi sempre d'atmosfera e rilassante
e dominato dal pianoforte e dalle tastiere del duo Antony Kalugin e Oleg
Polyanskiy, nonché spesso arricchito da strumenti più caratteristici
come la lira ucraina, il bayan ed il più comune flauto.
Il disco è bellissimo, evocativo e visionario come la sua copertina,
mai noioso e ripetitivo proprio grazie alla sapiente alternanza con cui
i vari strumenti sanno creare atmosfere sempre diverse, talvolta più
ritmate (grazie alle ottime partiture di chitarra), altre dal sapore medioevale,
altre più rilassate. Non mancano neanche parti per solo pianoforte
dove emerge l'ego di Antony Kalugin e che danno al disco un piacevole tocco
di classicismo.
Dimenticate che sono ucraini, se volete, e lasciatevi molto più semplicemente
trasportare dalla bellezza di questo splendido disco dei Karfagen, che consiglio
di acquistare ad occhi chiusi.
- Karfagen is a new progressive
rock band from Ukraine who recently signed a record deal with canadian label
Unicorn Digital. I consider their debut cd "Continium" as a really
good and positive surprise and it's currently inside my cd recorder after
more than a month since I got it.
The band is led by the keyboards player Antony Kalugin with ten years in
music business on his shoulders and an english progressive rock lesson learnt
very well. Antony wisely mixed the "english" lesson to the folk
traditions of his country and then he created a really interesting and quite
personal music style. As a matter of fact, nothing really original: "A
Winter Tale - part 2" and "Amused Fair" remind me something
that Minimum Vital, The Enid and Camel already did in the past, but it's
only a comparison not a copycat.
I could define "Continium" as an instrumental symphonic rock,
relaxing, evocative (just like its cover), with some jazz tastes (see "Marvelous
Dance"). The sound is dominated by keyboards and piano played by the
duo Antony Kalugin and Oleg Polyanskiy, some flute themes, good guitar parts
but we also find unconventional instruments like bayan and ukraine lira.
The album is really beautiful, various, never repetitive and boring and
that's its strenght, in my opinion. Absolutely recommended !!
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!