- I Karcius sono da poco
entrati nella scuderia canadese Unicorn Digital per realizzare il loro secondo
album "Kaleidoscope", già annunciato e di imminente uscita.
Ma per ingannare l'attesa è stata pubblicata la ristampa del debutto
intitolato "Sphere", originariamente uscito nel 2004 come autoproduzione.
La musica di questo quartetto canadese è in linea con la filosofia
della Unicorn Digital o almeno con quella di inizio attività, prima
cioè che diversificasse maggiormente le sue proposte discografiche:
trattasi infatti di una fusione assai ben equilibrata di rock progressivo,
fusion, jazz e metal. Una proposta strumentale "cerebrale", dunque,
accostabile in parte a quelle recenti di Parallel Mind, Kopecky ed At War
With Self e costruita grazie alle notevoli capacità esecutive dei
quattro musicisti, a cui tuttavia va riconosciuto il merito di non aver
perso mai di vista l'aspetto estetico ed il senso melodico.
Se amate il genere, godetevi l'ottima apertura di "Kunide'", una
vera gemma dalle mille sfaccettature, che punta inizialmente sulle atmosfere
rarefatte ed acustiche per poi appesantirsi alla fine. Ma sono notevoli
anche la breve "Evolution" e la lunga suite "Lunatik",
quest'ultima imprevedibile ed eclettica .
In "1111", Mingan Sauriol sfoggia la sua impostazione classica
al pianoforte in quello che sicuramente è il brano più leggero
e scorrevole, impreziosito nel finale da un ottimo assolo di chitarra di
Simon L'Espérance.
"Bois Ta Musique" parte col piglio giusto ma si perde strada facendo
in virtuosismi chitarristici che per la prima volta appaiono inutili e fastidiosi.
"Absolute Decadence" chiude meravigliosamente l'album: l'apertura
è nuovamente affidata al pianoforte ma poi sale in cattedra la chitarra
con evoluzioni avventurose che qui fortunatamente non sembrano troppo forzate.
Ottima l'idea della ristampa/antipasto, ad uso e consumo di chi (sottoscritto
compreso) non conosceva i Karcius e ne ha potuto così apprezzare
le notevoli capacità in vista dell'imminente "Kaleidoscope"
di prossima pubblicazione.
- The canadian band Karcius
recently signed a record deal with Unicorn Digital just in time to release
their second effort "Kaleidoscope". While waiting for it, the
label decided to give an official release to the self-produced first album
"Sphere" originally out in 2004.
Well, music style of Karcius seems just to be tuned in to Unicorn philosophy:
infact it's a clever and well balanced mix of progressive rock, fusion,
jazz and well-thought metal. So it's an instrumental and cerebral proposal
very close, in my opinion, to the recent efforts by Parallel Mind, Kopecky
and At War With Self.
If you like the genre (personally I'm falling in love with it more and more),
enjoy the impressive opening of "Kunide", a real gem starting
in an acoustic way and evolving harder and harder.
I also like very much both the unpredictable and versatile "Evolution",
the long suite "Lunatik" and the wonderful ending of "Absolute
Decadence".
I overall appreciated the undoubted skillness of all the musicians but also
their great attention to aesthetics and sense of melody. "1111"
shows a Mingan Sauriol's devotion to Classic music and it's definitely the
most accessible track.
I hadn't listened to "Sphere" when it was originally released,
so Unicorn had a brilliant idea to serve this hors d'oeuvre waiting for
the forthcoming "Kaleidoscope".
Luca
Alberici
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