KARA
KARA (2006)

UK
GENRE: FOLK
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE:
REVIEWED: 2006 OCTOBER 26TH
RATING: 70/100
 

 

Chiamo a rapporto i fans di gruppi come Iona, Clannad, Karnataka, Mostly Autumn e simili per annunciar loro che dall'estate 2004 in Inghilterra è attivo un altro gruppo dedito al folk-rock di ispirazione celtica. Sono i Kara, formazione triangolare capitanata dal chitarrista e tastierista Colin Mold, che nel febbraio del 2006 ha realizzato il suo debutto omonimo ed autoprodotto.
La definizione che danno di se stessi recita più o meno cosi: una fusione tra rock classico, musica celtica e World music nel tentativo di creare uno stile unico e personale. Tutto vero forse ad eccezione solo del tentativo, secondo me fallito, di apparire originali ed unici nel genere.
Il disco è molto gradevole, ben suonato, discretamente prodotto ed arrangiato e contiene tutti gli ingredienti al posto giusto: però tutto si può dire tranne che siano riusciti a distinguersi per originalità e freschezza della proposta.
Pensate agli Iona un po' meno rifiniti, ai Karnataka ed ai Mostly Autumn più soft e con la chitarra meno presente, anche ai Camel più recenti se volete, aggiungete alcune tentazioni pop ed ottenete più o meno lo stile musicale dei Kara.
La voce di Kirsta Johnston è molto aggraziata ed espressiva ed il suo timbro è simile a quello di xxxx xxx degli olandesi Flamborough Head.
Fra le canzoni migliori ci tengo a ricordare soprattutto l'apertura di "Sanctuary", "Homeland" e le due parti di "Kingdoms" sebbene "Eye Of The Great God" sia quella che preferisco grazie soprattutto ad una maggior presenza della chitarra sia in fase di rifinitura che solista. Purtroppo altrove Colin è più latitante o almeno più misurato nei suoi interventi ed è proprio questo a mio parere il limite principale che spesso non fa decollare tutti i brani del disco.
Insomma, adesso sapete cosa aspettarvi dai Kara e la scelta se degnarli o meno della vostra attenzione è molto semplice. Se amate i gruppi citati prima come termine di paragone, in questo debutto dei Kara troverete, tutto sommato, una buona riproposizione delle stesse sonorità.
This is something like a whistle for all the fans of bands like Iona, Clannad, Karnataka, Mostly Autumn and closest relatives. Since the summer of 2004 there's a new folk-rock inspired band called Kara, a three-piece led by the guitarist/keyboardist Colin Mold. They describe their music as a blend of classic rock, celtic music and World music aiming to create a unique style. Well everything is true, maybe except the final aim.
This debut album released in 2006 is a really pleasant work, well played, produced and arranged also featuring all the requested ingredients but I can't subscribe to their point of view about the unique sound. Don't misunderstand, it's not a weak point in my opinion.
Try to think of a rounded-off version of Iona, a softer version (with less guitar) of both Karnataka and Mostly Autumn and then add both some Camel tastes and some pop attitudes: the result is more or less Kara's music.
Kirsta Johnston's voice is excellent, graceful and tuned. My favourite tracks are "Sanctuary", "Homeland" and both parts of "Kingdoms" though "Eye Of The Great God" is absolutely the best track thanks to a more presence of Colin's guitar.
All in all, the Kara debut album is a good second reading of music already played by the aforementioned bands, so now you know what to expect from it.

Luca Alberici

Have you a different point of view? Please write me !!!