JOHN WETTON
ROCK OF FAITH (2003)

UK
GENRE: AOR
LABEL: GIANT
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REVIEWED: 2003 SEPTEMBER 9TH
RATING: 75/100
 

 

 

"Rock Of Faith" è, se non sbaglio, il quarto lavoro di John Wetton. Abbandonato definitivamente il prog di King Crimson e Uk, nei suoi lavori da solista John ha rielaborato più che altro le sonorità degli Asia, all'insegna, quindi, di un pop/aor leggero leggero e disimpegnato. Devo dire che "Rock of Faith" non mi dispiace affatto ed è sicuramente più convincente dei 2 album precedenti pur non riuscendo quasi mai a raggiungere i livelli del debutto. Le geometrie musicali sono infatti più simili (talvolta però quasi identiche) a quelle di "Battle Lines" che a quelle dei suoi lavori più recenti: melodie quadrate, morbide ed accattivanti, spesso nostalgiche, in sintesi un pomp/aor gradevole ma a larghi tratti troppo scontato e ripetitivo. "Altro Mondo" riprende un po' le sonorità della splendida "Walking On Air" e la title track è fra i miei brani preferiti (si sente chiaramente la presenza di Clive Nolan alle tastiere nell'incipit) ma non riesco a negare che globalmente il lavoro soffre di una generale mancanza di contenuti sostanziosi . Un particolare da non sottolineare è la line-up che lo ha accompagnato nella registrazione del disco, costituita da Clive Nolan, John Mitchell (Arena), dal batterista dei Jadis ed in qualità di ospiti, Martin Orford (Iq) al flauto, Pete Gee (Pendragon) e l'ex compagno negli Asia Geoff Downes autore peraltro di 2 brani. Mica male come parterre !!!
In definitiva un disco più che discreto che fa ben sperare circa il futuro artistico di Wetton benché io debba candidamente ammettere di aver utilizzato "Rock Of Faith" soprattutto come sottofondo ad una sana attività di bricolage casalingo.
"Rock Of Faith" is the fourth John Wetton studio album. He's not a prog artist anymore since King Crimson and Uk period: on the contrary he mainly brought his Asia experience to the solo career. This means that his music style is a soft, refined and pomp rock with enjoyable and easy vocal lines. I loved his first "Battle Lines", much less the two followers: I must say that "Rock of faith" is a quite enjoyable album, better than his previous two, but unable to reach "Battle Lines" good inspiration. It's just closer to "Battle Lines" in style (sometimes it's too close, I dare say) and for the upper average quality of the songs. An important detail to underline is the golden line-up featured: Clive Nolan, John Mitchell (Arena), the Jadis drummer, Martin Orford (Iq) on flute, Pete Gee (Pendragon) and the ex-Asia mate Geoff Downes who co-wrote two tracks.
Overall "Rock Of Faith" is a positive step ahead but It lacks of deep contents and I'll probably listen to it again while I do my bricolage homeworks.

Luca Alberici