Jaime Rosas proviene
dal Cile, paese a me totalmente sconosciuto dal punto di vista musicale.
Laureato in psicologia, Jaime è un musicista conosciuto ed apprezzato
in madrepatria, avendo suonato in diversi gruppi locali prima di approdare
a questo esordio solista intitolato "Virgo". Il pianoforte e le
tastiere sono il suo pane e quindi monopolizzano il palcoscenico del disco
con un gusto ed una sensibilità molto spiccati unite ad una attenzione
maniacale verso i classici, rielaborati in chiave progressive anni settanta.
"Sinfonia" è suddivisa in quattro movimenti e si apre con
un' introduzione di tastiere su cui si inserisce, ahimè, una batteria
palesemente campionata e quindi abbastanza fastidiosa. Qui Jaime alterna
momenti più rilassati a fughe più dinamiche, ritmate ed elettroniche:
le trame tastieristico-moog-pianistiche di palese impostazione classica
si susseguono a getto continuo e sono incontestabilmente belle, ariose ed
armoniche. Rick Wakeman potrebbe essere il punto di riferimento a cui Jaime
si è ispirato nella composizione di questa sinfonia moderna. La tensione
e la drammaticità che si respirano lungo tutto l'arco del lavoro
tengono strette le maglie del tessuto musicale non concedendo neanche un
centimetro alla noia.
In "Lluvia" fa capolino la voce madrelingua di Jaime Scalpello
che dolcemente prende per mano un brano lento e malinconico di grande incisività
emozionale. Meno brillante è invece l'ultima parte del lavoro costituita
dai cinque movimenti di "Brevis Piezas Rockeras" dove il virtuosismo
e la sostanziale evanescenza prendono il sopravvento sull'ispirazione genuina
fin lì esibita. Solo "Quatro" mi soddisfa pienamente, sebbene
la batteria campionata già menzionata prima sia ormai diventata insopportabile.
Insomma "Virgo" è decisamente un bel disco, forse più
adatto ai fanatici delle tastiere, con una bella copertina, un'ottima registrazione
ed arrangiamenti molto curati, ma per le realizzazioni future è assolutamente
obbligatoria la presenza di un batterista in carne ed ossa !!!
Jaime Rosas is a musician
coming from Chile, a country completely unknown to me from the musical point
of view. Graduated in psychology, he has been playing in several local bands
for the last 10 years, so he's quite famous in his country. "Virgo"
is his owm first solo album where he gets all his love for keyboards and
piano which are, as a consequence, the leading instruments. "Sinfonia"
is a four-movements song starting with a keyboards intro and developing
with the introduction of a troublesome drum-machine; this modern and amazing
synphony alternates relaxed moments with more dynamic and rhythmical fugues.
There's not too much complexity, so music flows with armony sometimes reminding
me Rick Wakeman stuff. The album is completely instrumental with the only
exception of "Lluvia" where Jaime Scalpello's voice sweetly takes
this slow and melanchonic song by the hand. Great stuff !!
I liked much less the last song "Brevis Piezas Rockeras" because
Jaime prefers to show his skillness, forgetting for a while the melody:
maybe only the fourth movement "Quatro" fully satisfy me.
Overall, "Virgo" is really a good album, especially for keyboards
maniacs, but I hope to hear a real drummer in the flesh for the next Rosas'
release.