ILUVATAR
CHILDREN (1995)

U.S.A.
GENRE: NEO-PROG
LABEL: KINESIS RECORDS
WEBSITE
REVIEWED: 2002 NOVEMBER 11TH
RATING: 85/100
Di fronte a lavori come "Children", secondo album della band statunitense Iluvatar, di solito si formano due distinti schieramenti: coloro che si sentono molto annoiati dall'ennesimo album di neo-prog fortemente derivativo (e come se non bastasse il nome della band è tratto da "Il Silmarillion" dello sfruttatissimo Tolkien) e coloro che, spinti da una nostalgia sempre viva dei favolosi anni 80, accolgono con entusiasmo prodotti come questo, disinteressandosi della scarsa originalità, ma pretendendo un livello qualitativo costantemente sopra la media. Chi appartiene a quest'ultimo schieramento non può che aver tratto soddisfazione dall'ascolto di questo lavoro che personalmente considero un piccolo gioellino del suo genere.
E' indubbia e palese la forte influenza che gruppi come Rush, Marillion ed Iq hanno esercitato sull' inclinazione artistica dei cinque ragazzi di Baltimore, per cui si capisce con abbondante anticipo cosa aspettarsi ma è altrettanto limpida la fertile vena creativa che illumina il loro songwriting.
E' impossibile non amare questo disco perché è dominato da una forte propensione alla melodia ed è eseguito da strumentisti capaci e di spessore: brani come "In Our Lives", "Given Away" e "Your Darkest Hour" vanno dritti al cuore e qui trovano rifugio stabile per diversi giorni. Il cantante Glenn McLaughlin è dotato di una voce molto pulita (simile per certi versi a quella di Peter Nicholls) che pone il suo timbro su ciascun episodio. Ma tutti i brani si elevano al di sopra della media, escludendo solo "Cracker" dove  la band mostra il suo lato più muscolare confermandoci le radici più dure e spigolose di inizio carriera.
Ma il manifesto più esemplificativo e qualitativamente più ispirato della musica degli Iluvatar è rappresentato senz'altro dalla lunga suite finale "The Final Stroke" caratterizzata da molteplici cambiamenti di ritmo, scampoli strumentali ad ampio respiro e molto sinfonici e da una continua ricerca della linearità delle forme: in questo episodio di dieci e passa minuti viene evidenziato con chiarezza il principale punto di riferimento della band, identificabile nei Marillion degli anni ormai tristemente dimenticati.
Il totale appagamento dei sensi che deriva dall'ascolto di questa perla finale di hard-neoprogressive fa di "Children" un album se non proprio stratosferico, certamente consigliabile agli appassionati del genere.
"Children" is the second album of American band Iluvatar and it was released back in 1995. Their music style is very close to those bands who contributed to the worldwide spread of neo-progressive rock of the eighties such as Marillion, Iq and closest ones. After having listened to this work someone could have thought of a too much derivative commercial neo-prog already listened thousands of times. Even the band's name is taken from Tolkien's "The Silmarillion"….
Yes it's true but what about the quality of the eight songs inside "Children" ? Nothing unbelievable but absolutely excellent: "In Our Lives", "Given Away" and "Your Darkest Hour" are all tracks difficult to forget. There is only a weak song, "The Cracker" where Iluvatar show us the muscles and forget the melodic attitude for a while.
The final long suite "The Final Stroke" is the cd's shinest episode with fine keys openings, great synphonic attitude (a-la Collage) and several changes of moods.
A beautiful american band with a clear european sound. Well done and recommended !!

Luca Alberici