HOSTSONATEN
SPRINGSONGS (2001)

ITALY
GENRE: PROG-FOLK
LABEL: SUBLIME LABEL
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REVIEWED: 2002 APRIL 29TH
RATING: 90/100

 

I progetti più ambiziosi nascono da un'idea, da un'intuizione vincente e naturalmente dalla capacità di realizzarli. Fabio Zuffanti, virtuoso bassista dei Finisterre nonché iperattivo compositore ed autore di diversi progetti paralleli, è l'illuminato artefice di questo progetto Hostsonaten. Ma c'è stata anche un'altra intuizione vincente, quella della Sublime, piccola e grande label modenese, che ha sposato la filosofia dell'ambizione, ha preso sotto braccio il progetto (i primi due episodi erano usciti per la Mellow) e lo ha confezionato con una cura ed un gusto estetico di livello assoluto.
Con "In The Open Fields" non si potrebbe cominciare meglio: un leggero arpeggio di chitarra ed un dolcissimo flauto ci danno il benvenuto e ci fanno accomodare per l'inizio del viaggio. Un itinerario che si snoda attraverso un enorme quantità e varietà di idee, di stili e di atmosfere che vanno dalla New Age più pastorale alle sonorità di stampo celtico, passando per la folk music e raggiungendo in più di un'occasione i territori progressive, con la chitarra che sovente si ritaglia il suo spazio.
Il livello medio è così elevato che segnalare i brani migliori costituirebbe un imperdonabile affronto nei confronti di tutti gli altri: desidero comunque estrarre dal cilindro "She Sat Writing Letters On The Riverbank", forse la traccia musicalmente più atipica rispetto al contesto, carica di drammaticità e mistero, che non sfigurerebbe se inserita come colonna sonora in un film del Pupi Avati più grottesco ed oscuro.
L'enfasi con cui sto esaltando la bellezza di "Springsong" è probabilmente figlia della natura completamente strumentale dell'album dove il rischio che si corre in questi casi, ovvero di appesantire le trame musicali e di sconfinare nel solismo esasperato è sempre in agguato. Niente di tutto ciò: Zuffanti ha vinto la sfida, ha rinunciato alle parti vocali ma non è caduto nella trappola della monotonia o del fine a se stesso.
Un disco bellissimo ed appagante che affascina sin dal primo ascolto e che non fa che accrescere l'attesa per il gia annunciato nuovo progetto "La maschera di cera" in uscita proprio mentre scrivo. Un album a cui non metto 100/100 in pagella solo perché è appena uscito e perché sto scrivendo queste righe sulle ali di un entusiasmo incontrollabile. Sono comunque sicuro che resisterà eroicamente all'usura del tempo ed entrerà fra i classici.
What a nice suprise !!! What a beautiful piece of music.
I'm really stunned of "Springsong", the third album of project Hostsonaten by italian bassist Fabio Zuffanti. There is a large number of contents and ideas inside, able to satisfy everyone's taste: a well balanced blend of new age, folk and progressive rock.
The album is completely instrumental and packaged with a very nice artwork by Iridea records (good job Andrea !!!). Maybe the best album of this first part of 2002 and I think it will run into my cd recorder for a long time to come.
Why didn't I give it a 100/100 rating? Believe me, It would have deserved it, but it came out just few days ago and I'm writing this review under an excitement out of control.
Only time will tell if it's a classic or not...

Luca Alberici

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