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    - Quando un gruppo fa il pieno  di feedback positivi dopo un ottimo esordio discografico, il rischio è sempre  quello di non riuscire a ripetersi. La notizia è che gli svedesi Gosta Berlings  Saga si sono ripetuti e la magia di  "Tid är  ljud" uscito nel 2006 si è riprodotta anche nel nuovo “Detta Har Hant”,  sempre targato Transubstans records. 
  La formula Psichedelia-meets-Folk-meets-SpaceRock  dei GBS è quanto di meglio si possa trovare attualmente sul mercato ristretto  del prog; una formula che evita gli eccessi ed anzi mitiga ciascuna delle tre  componenti, capace dunque di incontrare i favori anche di chi non è un grande appassionato  di ciascuna di queste.
  Il sapore è chiaramente anni  settanta e riprende la mitica scena Progg svedese: loop elettronici, suoni  ruvidi e vintage, momenti acustici folk, tutto all’insegna della varietà e  dell’equilibrio.  
  Le 8 composizioni sono tutte  veramente di alto livello ma non posso nascondere la mia predilezione nei  confronti di alcune:  “Fem Trappor”, una breve  jam psichedelica con un irresistibile tema portante che mi riporta indietro nel  tempo di quarant’anni; “Sorterargatan 3”, dove la componente space-rock è più  in evidenza e l’apparente ripetitività viene alleggerita da ottimi inserti di  Mellotron e MiniMoog. Infine la splendida "Västerbron 05:30", di  impostazione folk ma arroventata da una chitarra ruvida e distorta che ci  regala un assolo finale di grande intensità. 
“Detta Har Hant” è un disco da avere  assolutamente. La sua impostazione stilistica farebbe pensare ad un ascolto  riservato a  pochi pazzi visionari, allucinati  ascoltatori. Non è così, credetemi. 
  
  Luca 
    Alberici
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