Ci sono creature che
nascono, crescono e dopo un po’ muoiono, ma ce ne sono altre che vanno in
letargo anche più volte e si risvegliano con la missione precisa di dare
l’esempio, l’energia e l’incoraggiamento a tutti i loro simili quando sono
in difficoltà. Creature quindi che sono sensibili alla sopravvivenza della
specie ma che centellinano sapientemente il loro contributo alla causa comune.
Mi riferisco per esempio
ai Journey, ai Toto ma anche ai Giant, artisti che di diritto appartengono
ad una casta privilegiata dell’Aor de luxe made in Usa.
Questa lunga introduzione
semplicemente per spiegare le mie sensazioni di fronte alle uscite discografiche
dei signori che ho menzionato sopra, eventi che accolgo ogni volta con trepidazione
e speranza come se fossero dei messia che portano luce dove regna il crepuscolo
o addirittura il buio.
I Giant, ormai lo sanno
anche le pietre, sono la creatura di Dann Huff, virtuoso della chitarra,
risvegliata dal letargo dopo un’intensa e variegata attività di session
man alla corte di nomi tipo Backstreet Boys e Megadeth, solo per citare
gli estremi più distanti. Con questo terzo capitolo mi è sembrato di tornare
indietro al debutto con cui i Giant stupirono il mondo intero, quel "Last
Of The Runaways" che è entrato ormai nei classici del genere. Anche
qui ci sono i muscoli ("Combustion" e "The Sky Is The Limit"),
ma anche le carezze più morbide ("Don't Leave Me In Love" e la
splendida "Can't Let Go"), qualche debolezza (la troppo leppardiana
"Over You") ed una citazione storica che non guasta mai, ovvero
"Bad Case Of Loving You" che conserva intatta l’energia e l’appeal
della versione di Robert Palmer.
Insomma un album a
cui si perdona qualche piccola debolezza sparsa qua e là e che ripristina
le giuste distanze tra i Signori dell’Aor ed i suoi sudditi confermandosi
come il disco del 2001 nel suo genere.
Un avvertimento: il
messia potrebbe lasciarci di nuovo, quindi facciamo tesoro di ciò che abbiamo
imparato...
Yes,
Dan Huff’s creature is back ! Back to make us listen to brand new beautiful
rock songs after a couple of years of silence. "III" is the third
Giant album, of course: it sounds like their first masterpiece "Last
Of The Runaways" but unfortunately I couldn’t find here a great song
like "I’m A Believer".
Nevertheless
there are many good songs: there are muscles (see "Combustion"
and "The Sky Is The Limit"), sweet caresses (see "Don't Leave
Me In Love" and the beautiful "Can’t Let Go") and the cover
of "Bad Case Of Loving You" keeping the same energy of Robert
Palmer’s version alive.