FISH
FELLINI DAYS (2002)

SCOTLAND
GENRE: ROCK
LABEL: CHOC FROG
WEBSITE: OFFICIAL FISH
REVIEWED: 2003 JUNE 30TH
RATING: 65/100
 
Non posso nascondere che Fish sia stato uno dei miei cantanti preferiti per diverso tempo. Bella voce, testi profondi, personalità da vendere e tutto questo messo a disposizione di uno dei fenomeni prog più scintillanti del pianeta, i Marillion.
Poi le loro strade si sono divise, mentre il loro destino molto meno: infatti sia i Marillion superstiti che Fish solista, dopo un primo periodo più che promettente, hanno imboccato un tunnel di involuzione artistica che ha sortito un effetto devastante sulle dimensioni del loro seguito, ristrettosi ai più irriducibili.
Il vero grande problema di Fish da "Internal Exile" in poi, è stato quello di trovare qualcuno che gli scrivesse musiche ispirate e convincenti da affiancare ai suoi testi. Dopo una felice collaborazione con Steve Wilson dei Porcupine Tree da cui è scaturito il controverso "Sunset On Empire", è toccato poi a John Wesley con "Raingods…" e proseguita con questo nuovo "Fellini Days". Ispirato al grande regista italiano Federico Fellini, di cui Fish è sempre stato grande ammiratore, l'album conferma le luci e le ombre della recente produzione del gigante scozzese. Di veramente progressive non è rimasto quasi più nulla, ormai Fish va considerato un artista di rock classico ed elegante. "3D" e "So Fellini" aprono l'album in maniera abbastanza convincente con un buon lavoro di chitarra e la solita profondità della voce di Fish. Anche "Long Cold Day" e "The Pilgrim's Address " rappresentano la crema di quest'album ma purtroppo le pause di creatività sono lunghe e troppo numerose.
Con un pizzico di rammarico confermo la crisi artistica di un personaggio che in passato ha saputo regalarmi momenti di grande musica e che adesso ascolto "solo" volentieri. La prova è sotto gli occhi di tutti: così tanti dischi dal vivo più o meno ufficiali vengono pubblicati da chi ritiene che la dimensione live sia quella ottimale oppure da chi è a corto di idee. Scegliete voi …
When Fish came out from Marillion, he started his solo career in a very positive way with two fantastic albums, but shortly after his decadence has begun. His actual problem was to find someone who could write good music to be added to his wonderful and poetic lyrics. Just like his recent production, unfortunately even "Fellini Days" suffered from it.
Clearly inspired from Federico Fellini works, whose Fish was a great admirer, this new album is really not bad but also far from his earlier albums. There isn't anything more of progressive sound, it's simply a rock album as we can hear in the first two songs "3D" e "So Fellini". Both are really good tracks with a beautiful guitar work of John Wesley and a very deep vocal interpretation. I also liked "Long Cold Day" e "The Pilgrim's Address " but the rest of the songs can't satisfy my great expectations when I listened to a Fish album.
Overall, "Fellini Days" confirmed my seroius doubts about Fish delicate health …I mean when you came out with a so large number of live albums, the symptoms are clear.
A (not so big) disappointment !!

Luca Alberici