- Non posso
nascondere che Fish sia stato uno dei miei cantanti preferiti per diverso
tempo. Bella voce, testi profondi, personalità da vendere e tutto
questo messo a disposizione di uno dei fenomeni prog più scintillanti
del pianeta, i Marillion.
Poi le loro strade si sono divise, mentre il loro destino molto meno: infatti
sia i Marillion superstiti che Fish solista, dopo un primo periodo più
che promettente, hanno imboccato un tunnel di involuzione artistica che
ha sortito un effetto devastante sulle dimensioni del loro seguito, ristrettosi
ai più irriducibili.
Il vero grande problema di Fish da "Internal Exile" in poi, è
stato quello di trovare qualcuno che gli scrivesse musiche ispirate e convincenti
da affiancare ai suoi testi. Dopo una felice collaborazione con Steve Wilson
dei Porcupine Tree da cui è scaturito il controverso "Sunset
On Empire", è toccato poi a John Wesley con "Raingods…"
e proseguita con questo nuovo "Fellini Days". Ispirato al grande
regista italiano Federico Fellini, di cui Fish è sempre stato grande
ammiratore, l'album conferma le luci e le ombre della recente produzione
del gigante scozzese. Di veramente progressive non è rimasto quasi
più nulla, ormai Fish va considerato un artista di rock classico
ed elegante. "3D" e "So Fellini" aprono l'album in maniera
abbastanza convincente con un buon lavoro di chitarra e la solita profondità
della voce di Fish. Anche "Long Cold Day" e "The Pilgrim's
Address " rappresentano la crema di quest'album ma purtroppo le pause
di creatività sono lunghe e troppo numerose.
Con un pizzico di rammarico confermo la crisi artistica di un personaggio
che in passato ha saputo regalarmi momenti di grande musica e che adesso
ascolto "solo" volentieri. La prova è sotto gli occhi di
tutti: così tanti dischi dal vivo più o meno ufficiali vengono
pubblicati da chi ritiene che la dimensione live sia quella ottimale oppure
da chi è a corto di idee. Scegliete voi …
- When Fish
came out from Marillion, he started his solo career in a very positive way
with two fantastic albums, but shortly after his decadence has begun. His
actual problem was to find someone who could write good music to be added
to his wonderful and poetic lyrics. Just like his recent production, unfortunately
even "Fellini Days" suffered from it.
Clearly inspired from Federico Fellini works, whose Fish was a great admirer,
this new album is really not bad but also far from his earlier albums. There
isn't anything more of progressive sound, it's simply a rock album as we
can hear in the first two songs "3D" e "So Fellini".
Both are really good tracks with a beautiful guitar work of John Wesley
and a very deep vocal interpretation. I also liked "Long Cold Day"
e "The Pilgrim's Address " but the rest of the songs can't satisfy
my great expectations when I listened to a Fish album.
Overall, "Fellini Days" confirmed my seroius doubts about Fish
delicate health …I mean when you came out with a so large number of
live albums, the symptoms are clear.
A (not so big) disappointment !!
Luca
Alberici