La scena progressive
rock tedesca in voga dalla fine degli anni ’70 fino alla metà degli anni
’80 ha sfornato una serie impressionante di ottime band, tutte fortemente
influenzate dal progressive di stampo anglosassone. Ma non solo: la Germania
è il paese che a mio parere ha saputo meglio di altri rielaborare quel suono
plasmandolo ed adattandolo
Gli Epidaurus sono
probabilmente uno dei gruppi meno conosciuti di quella scena, anche perché
hanno dato un contributo quantitativamente poco rilevante: solo 2 album,
questo "Earthly Paradise" ed il suo successore "Endangered
species" con il quale la band ha però troppo radicalmente cambiato
identità e direzione musicale . Per amor di cronaca va detto che si sono
poi riciclati poco tempo dopo sotto il nome di Choice dando alla luce un
altro gran bel disco, "Just A Dream" uscito nel 1980.
Ma parliamo di "Earthly
Paradise": con la copertina si comincia abbastanza male, molto sobria
ed in bianco e nero con raffigurato un paesaggio naturale molto stilizzato
che tutto fa meno che invogliare all’acquisto del cd; faccio presente che
il prog anni 70 si distingueva anche per delle copertine di tutto rispetto.
Ma, come in questo caso, a volte succede che una confezione dimessa nasconda
un vero gioiello di prog (per non attirare troppa attenzione, penserà qualcuno),
uno di quei dischi benchmark del genere che si affianca a testa alta ad
altri campioni teutonici come Neuschwanstein, Anyone’s Daughter, Rousseau
e Novalis ....
L’hammond, il moog
ed il mellotron dominano il palcoscenico del disco (non a caso nella line-up
figurano 2 tastieristi) e focalizzano su di loro l'attenzione dell'ascoltatore.
Il loro prog trae ispirazione soprattutto dallo space-prog e dalla New age
anni 70 (stile Gandalf di quegli anni) e non poteva essere diversamente
visto l'assoluto monopolio delle tastiere sugli altri strumenti, ma l'architettura
delle loro trame non riesce ad occultare reminescenze genesiane, chiare
ispirazioni ad Elp e, soprattutto in un brano come "Andas", alla
fertile corrente italiana capitanata da Il Volo e "Museo Rosenbach.
In qualsiasi modo lo si etichetti, questo è prog serio, ben suonato ma anche
dall'accessibilità garantita; non ci sono passaggi ostici e difficili da
digerire, il tutto è stato sapientemente costruito all'insegna della semplicità
ma lungi dall'essere banale e superficiale.
L’album è molto breve
ma in linea con lo standard dell'epoca e fortunatamente quasi completamente
strumentale: ogni tanto fa capolino la fastidiosa voce (quasi in falsetto)
di Christiane Wande che ridimensiona più che impreziosire l'impressionante
contesto musicale. Ma come già detto i suoi interventi sono solo sporadici.
Siamo in presenza di
cinque gioielli di rara bellezza da ascoltare all'infinito e che difficilmente
mancheranno di emozionarvi.
Un vero classico ed
un must per tutti gli appassionati.
Epidaurus
are probably the less known example of german progressive scene of the seventies.
They gave a small contribution to that movement with two albums only, "Earthly
Paradise" and the bad follower "Endangered Species".
For
the chronicle they also recorded a wonderful album "Just A Dream"
under the monicker of The Choice in 1980.
Nevertheless
it's enough for me: the debut cd "Earthly Paradise" is one of
the best records I've ever listened in my life. The black and white cover
art is not very attractive compared to the standard of prog albums of those
years but music is more important and it's five stars music for sure. Keys,
hammond, mellotron are the masters of the situation even because the line-up
is made of two keys players.
They
mainly took inspiration from english prog, space-prog and european New Age
(Genesis, Elp and Gandalf) but also italian prog scene (Il Volo, Museo Rosenbach).
Fortunately
the album is mostly instrumental because the sporadic presence of Christiane
Wande voice isn't exciting and penalizes the majestic music.
If
you deeply loved fellow-countrybands like Neushwanstein, Rousseau and Novalis,
you can't escape from listening to these five wonderful compositions.