DREAM THEATER
TRAIN OF THOUGHT (2003)

U.S.A.
GENRE: PROG-METAL
LABEL: Elektra
WEBSITE: DT official
REVIEWED: 2004 FEBRUARY 27TH
RATING: 65/100
 

 

Ormai da qualche anno l'appuntamento con un nuovo album dei Dream Theater si è trasformato in un occasione per il sottoscritto di commentare la graduale ma inesorabile trasformazione dello stile della band newyorkese.
Se lo scorso anno "Six Degrees Of Inner Turbulence" aveva comunque accontentato sia i fans più nostalgici che quelli più avvezzi alle metamorfosi, presentandoci un doppio cd dai due volti, il nuovo "Train Of Thought" traccia una netta linea di rottura con il passato. Del vecchio teatro del sogno è rimasta l'innegabile caratura tecnica dei suoi componenti, la ancor buona ispirazione con cui scrivono il loro materiale e, sempre meno frequenti, le tanto care fughe sinfoniche dei tempi che furono. Per il resto i quattro sembrano ormai decisi a percorrere la strada che persino i Metallica più recenti hanno ritenuto giusto abbandonare con la loro ultima fatica: con le dovute proporzioni, in "Train Of Thought" mi sembra proprio di riascoltare i Metallica dei primi anni 90 dove la chitarra elettrica in "This Dying Soul" lancia dei fendenti così taglienti che a confronto Kirk Hemmet sembra un chitarrista country; lo stesso James LaBrie sempre più sovente rinuncia deliberatamente alla pulizia della sua voce tirando fuori un'aggressività repressa che non mi sarei aspettato. "Endless Sacrifice" mi conforta nelle premesse ma peggiora con il passare dei minuti scadendo in una durezza un po' troppo fine a se stessa e scarsamente sostenuta da una melodia convincente. Non sono allergico ai cambiamenti neanche quando questi vanno nella direzione di una maggior aggressività, ma il cambiamento deve essere sinonimo di evoluzione che sinceramente in "Train Of Thought" non ho riscontrato. Oltre alla discreta apertura di "As I Am", nel disco c'è un unico e benaugurante spiraglio di luce rappresentato da "Stream Of Consciousness", un brano che mostra meno i muscoli e più il cervello, una decina di minuti completamente strumentali, strabordanti di ottime idee e linee melodiche superlative. Troppo poco per i miei gusti….
In the last few years, the rendezvous with a new Dream Theater album had been a chance for me to make a comment on their both slowly and inexorable changing of music style. If the last year, the double album "Six degrees Of Inner Turbulence" had satisfied both the most nostalgic and modern fans, the new effort "Train Of Thought" draws a breaking-line with the shining past. I mean, the incredible skillness of the four musicians, the good inspiration which they write their own stuff with and the more and more rare symphonic attitudes are always the same; unfortunately, now they prefer to play music that not even Metallica play anymore. Yes, in "Train Of Thought" they really reminded me Metallica of the early nineties with similar heavy guitar riffs and raw vocals. "Endless Sacrifice" starts in a positive way but lose its way very soon. Please don't misunderstand me, I appreciate any kind of changes but only if they mean evolution and progression. I only found a single ray of light in "Stream Of Consciousness", such a beautidul track with less muscles and more brain, ten instrumental minutes full of brilliant ideas and wonderful melodic lines. I wanted more from Dream Theater!!!

Luca Alberici

Have you a different point of view? Please write me !!!