- Il sottoscritto appartiene
alla schiera dei delusi della più recente produzione dei Dream Theater,
a cominciare da quel "Scenes From A Memory" che a suo tempo gli
si piazzò nella parte inferiore destra dello stomaco provocandogli
una fastidiosa pesantezza. Un po' meglio i due lavori successivi, meno esibizionisti
ma troppo duri e diretti.
Fatemi sognare per un attimo, immaginando con un tocco di immodestia che
i Dream Theater abbiano letto le mie poco gratificanti recensioni dei loro
ultimi due lavori e che, avendomi dato ragione, abbiano quindi confezionato
proprio il disco che mi sarei aspettato da loro. Non è andata certamente
così, ma il risultato è comunque il medesimo.
Si, perché i DT sono cambiati in meglio, hanno deciso di allargare
maggiormente i propri confini , creando una manciata di composizioni abbastanza
variegate e facendo coincidere tutto questo con un innalzamento della vena
progressiva del loro stile.
Capisco che questa constatazione potrebbe essere oggetto di una critica
al gruppo che effettivamente si è privato di una direzione ben precisa
e stilisticamente omogenea ma preferisco farne solo un breve accenno senza
andare a fondo. Mi vien solo da aggiungere che qualcosa debba essere successo
in seno alla band: forse una crisi di identità oppure il riemergere
di personalità represse (LaBrie e Rudess ??), in precedenza schiacciate
dallo strapotere tecnico di Petrucci e Portnoy. Proprio questi ultimi, infatti,
sono i grandi assenti del disco.
Non si spiegano altrimenti (ma, ripeto, non mi scervello ed accolgo con
favore) la presenza di cinque brani su otto ad alta gradazione melodica,
dall'accessibilità medio-alta e quasi del tutto privi di esagerazioni
tecniche, come se tutti (musicisti e fans) dovessero essere accontentati.
"The Root Of All Evil" lega il nuovo lavoro al precedente perché
ricalca fedelmente gli stilemi metallici di "Train Of Thought"
anche se di questo disco sarebbe stato certamente il brano migliore; "These
Walls" è un ottimo brano che strizza entrambi gli occhi ai Marillion
recenti (vedi lavoro di tastiere e chitarra).
Discorso a parte per "I Walk Beside You": i fans più integralisti
odieranno certamente un brano cosi sfacciatamente da hit-parade, ma io sono
abbastanza contrario agli integralismi e quindi l'ho trovato piacevole e
ben costruito sebbene destinato a durare solo una manciata di ascolti. E
poi, cosa c'è di meglio di una canzoncina ruffiana ed orecchiabile
suonata da grandi strumentisti ?
Il momento più debole è quello centrale con il duo "Panic
Attack" e "Never Enough" dove la chitarra di Petrucci non
tira fuori riff particolaremnte freschi . Lo stesso Labrie tira fuori il
peggio di sé ogniqualvolta sale di tono producendosi in acuti abbastanza
fastidiosi. Molto bella, invece, "Sacrified Sons" che sa far convivere
in armonia riff pesanti ed un incedere pomposo e molto sinfonico.
Ma la vera sorpresa è l'omonima suite che inaspettatamente si tuffa
a capofitto nel progressive sinfonico di chiara matrice britannica. L'apertura
dal sapore floydiano è maestosa ed è forse l'elemento più
gradito ed inaspettato; poi sale in cattedra Rudess con i suoi solismi di
tastiere neo-progressive che non abbandonano mai più la scena sorreggendo
i solismi di chitarra di Petrucci; questi purtoppo non resiste alla tentazione
di esagerare con alcune sue masturbazioni, ma è sufficiente attendere
una trentina di secondi ed il brano rientra nei mie binari preferiti. Una
suite mozzafiato, l'apice sinfo-progressivo mai raggiunto in passato dai
Dream Theater.
Che dire: "Octavarium" non è un capolavoro in senso assoluto,
ma come successore degli scialbi "Six Degrees…" e "Train
Of Thought" è un ottimo disco ed un buon punto di ri-partenza
per il futuro prossimo della band.
- As you could read in
these pages, I'm not a great fan of the latest Dream Theater works. "Six
Degrees.." and "Train Of Thought" were too metal oriented
in Metallica vein, in my opinion and only few tracks really satisfied me.
Now the things are changed: I don't think DT have read my negative reviews
but something happened in DT minds.
"Octavarium" is a great album and their most sympho-progressive
work to date.
"The Root Of All Evil" sounds like "Train Of Thought"
stuff but It would have been the best track inside there.
"These Walls" is another brilliant song, quite hard but really
melodic in latest Marillion vein.
"I Walk Beside You" is basically a pop song, nothing more. But
I like it ! I usually like pop songs performed by excellent musicians.
I think the weakest tracks are cetainly "Panic Attack" e "Never
Enough" where both Petrucci's guitar riffs and LaBrie's voice are not
at their best.
Finally the eponymous suite, the living proof of Dream Theater's change
of direction: it's an emotional song, full of satisfactory keyboards themes
and symphonic changes of mood. A breathtaking suite, maybe their most progressive
song.
"Octavarium" is not a masterpiece, but after the two previous
albums, it's very close to be. Recommended.
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!