Strana storia quella
dei Demon oltre che già sentita spesso in passato: pur non avendo mai raggiunto
un vasto successo di pubblico e di critica, hanno sempre eroicamente resistito
ai non eccelsi dati di vendita ed al comprensibile sconforto che ne derivava.
La loro discografia,
inaugurata agli inizi degli anni '80 con "Night Of The Demon",
è composta da un nutrito numero di album che hanno fatto la felicità di
una piccola schiera di fans affezionatissimi, tra cui anche il sottoscritto:
da buon gruppo inglese ottantiano attingevano a piene mani dalla "New
wave Of British Heavy Metal" e quindi potevano essere accostati ai
gruppi benchmark del movimento come Iron Maiden, primi Def Leppard ed affini,
con la differenza non trascurabile, a loro favore, di un uso massiccio di
tastiere e di un senso della melodia molto più spiccato.
"Taking The World
By Storm", uscito nel 1988, è l’album dei Demon più maturo e completo
inciso fino a quel momento (nel sondaggio presente sul sito ufficiale è
stabilmente in cima alle preferenze dei fans) ed, in chiave retrospettiva,
gli va accreditata un’ indubbia importanza storica. Mi spiego: la data di
uscita di quest’album è di 6-7 anni anteriore all’esplosione del progressive
metal (collocabile con il successo commerciale dei Dream Theater/Soul Cages
negli Usa e dei Royal Hunt in Europa) eppure in questo disco sono già presenti
svariati elementi che avrebbero contraddistinto e reso celebre negli anni
successivi un genere che ancora adesso fa proseliti in tutto il mondo.
Un album, quindi, che
ha anticipato una svolta importante nella recente storia del rock duro,
ovvero l’incontro tra il metal più diretto ed aggressivo ed il prog più
riflessivo e complesso. "T.t.w.b.s" è ancora un disco troppo ancorato
ai clichè metal per essere già considerato prog-metal, ma anche troppo vario,
intelligente e melodico per essere un banale esempio di heavy metal anni
’80. Se si esclude solo l’iniziale "Commercial Dynamite", brano
tiratissimo e che evidenzia nel cantante il loro punto più debole, già con
la successiva title-track (bellissimo il riff portante di chitarra) è un
susseguirsi di emozioni tra ritmiche metal ed atmosfere più classiche.
"Remembrance Day"
è l’episodio più riuscito e quello che rappresenta meglio i concetti appena
espressi per merito soprattutto del lungo intro strumentale di tastiere
e fiati e per l’incedere epico del ritornello.
Provate a chiedere
ai Royal Hunt da quali band del passato hanno tratto ispirazione per comporre
le loro canzoni e se la risposta è quella che penso non sottraetevi all’ascolto
dell’album. Se invece non vi interessa l’aspetto storico rimane comunque
un grande disco per nulla anacronistico e dalla godibilità assicurata.
Strange
story (even if already told many times before) the one about british rocker
Demon: they’ve never caught a wide success but they’ve always strenghtly
resisted to sale statistics and the consequent depression. In my opinion
"Taking the.." of 1988 is the most brilliant album they recorded
and very important from the historical point of view. I mean, they belonged
to the NWOBHM music stream but this is not a simple heavy metal album, because
of a great variety of orchestrations, a strong keyboards orientation and
an unique sense of melody (Iron Maiden and early Def Leppard hadn’t !!).
I
think "T.T.W.B.S" anticipated the official birth of Progressive
Metal of about 5 years.
Please
listen to "Remembrance Day" and you won’t believe to your ears:
a sweet intro with keys, flute and orchestra followed by an epic metal rhythm..Have
it !!!