Mi ci sono voluti diversi
ascolti prima di riuscire a mettere a fuoco "Pictures From The Other
Side", secondo album dei Cyan dietro il cui moniker si cela l’estro,
l’eclettismo e la pregevole vena creativa di Robert Reed.
Eppure non è uno di
quei lavori così "progressivamente" complicati ed ostici: le tipiche
sonorità neo-progressive di Pendragon, Pallas e Collage e le linee melodiche
più Aor e classic rock si mischiano con equilibrio e senza mai richiamare
palesemente nessuna delle band sopracitate. Quindi è un disco che strizza
l’occhio sia ai prog lovers più evoluti che agli amanti del rock sinfonico
più semplice.
L’inizio è affidato
ai 10 e passa minuti di "The Guardians", dove è sintetizzata in
un unico brano la vera essenza della musica dei Cyan, così come nella successiva
title-track, costruita su fondamenta rock-aor e con un ritornello easy-listening
farcite da deliziose fughe di chitarra solista tipicamente synfo-prog. Al
contrario del precedente album "For King And Country" dove Robert
Reed si occupava di tutto, questa volta suona "solo" tutti gli
strumenti ed ha affidato le parti vocali a Nigel Voyle che viene ricordato
soprattutto per essere stato un serio candidato alla successione di Fish
nei Marillion. Accanto a lui, che a tratti mi ricorda il cantante dei Meat
Loaf, troviamo Christina Maria Murphy che con sporadici interventi vocali
impreziosisce i brani più radio-friendly come "Solitary Angel"
e "Broken Man".
La lunga e conclusiva
"Nosferatu" inizia con un violino (campionato) ed una performance
vocale da opera lirica di Ann Morgan per proseguire come una prog song classica
con molteplici cambi di direzione che appaiono tuttavia troppo slegati fra
di loro.
Non siamo certamente
al cospetto di un capolavoro da antologia ma neanche di un album come tanti
altri che si ascolta un paio di volte ed inesorabilmente si dimentica.
Quindi un ottimo esempio
di complicata semplicità che consiglio a tutti i palati progressive.
Behind
Cyan there’s Robert Reed.
"Pictures
from.." is the second album under that moniker and it is strongly influenced
by synphonic progressive rock close to bands like Pendragon, Pallas and
Collage. I love it ‘cause it’s simple and complex at the same time, it can
satisfy the most exacting progressive fans and pop-rock lovers too. "The
Guardians", the title-track and "Broken man" are my highlights
of the album.