La
Polonia è un paese che non ha mai avuto una tradizione musicale di rilievo
e quindi non ha neanche mai esportato molto, ma nell’ultima decade ha sfornato
una serie di bands decisamente valide, almeno in campo progressive. I Quidam,
gli Abraxas ed i Collage sono solo gli esempi più rappresentativi.
I
primi "tasselli" dei Collage cominciano a prendere forma nel 1985
("quando in Polonia nessuno suonava progressive", così dice la
band sul sito ufficiale) e dopo 2 buoni album e diversi avvicendamenti nella
line-up, ecco arrivare nel 1994 il messia, l’album definitivo, il loro capolavoro:
"Moonshine". Ascoltando le prime note di "Heroes Cry"
si intuisce di essere di fronte ad un album veramente importante: le tastiere
suonano maestose e fanno da preludio ad un brano di una bellezza entusiasmante.
Che inizio ragazzi !!!!
La
successiva "In Your Eyes" non ti permette di respirare perché
il pathos che trasmette è di pari intensità ed i timpani delle orecchie
puntano decise agli speaker dello stereo. Si sentono chiaramente quali sono
i gruppi che hanno influenzato il songwriting dei Collage: Marillion ed
Iq soprattutto, ma anche Pendragon e qualcosa dei Twelfth Night (in alcuni
passaggi di chitarra). I testi sono fortunatamente in inglese e sono cantati
con assoluta maestria da Robert Amirian, la cui pronuncia non tradisce mai
la sua provenienza non certo anglosassone.
Con
"Lovely Day" il disco "finalmente" ci concede una pausa
per prendere fiato: il brano è abbastanza debole e sottotono rispetto al
resto anche se non si può certo parlare di canzone da scartare.
E
adesso permettetemi di trovare gli aggettivi adatti per descrivere la quarta
traccia "Living In The Moonlight": proverei con "divina"
ma aggiungerei anche "celestiale". Un capolavoro di melodia ed
armonia con la chitarra e le tastiere che dipingono un quadro di una
bellezza superiore, una vera sinfonia per i timpani e che difficilmente
si dimentica. E' proprio grazie a questa gemma che l'album ha venduto molto
in tutto il mondo ed è ancora adesso il più apprezzato.
"The
Blues" ha un inizio molto heavy e Robert
Amirian prende subito per mano la canzone con una prestazione vocale da
brividi lungo la schiena; il brano è molto intenso e carico di energia.
"Wings
In The Night" ha un bellissimo ritornello
"Why, Why, Why......" che si incastra a meraviglia all’interno
di una linea melodica piena di cambi di direzione.
Ormai
da qualche minuto ci troviamo in Paradiso e pensavo che la libido potesse
crescere solo di fronte ad una bella donna......Una fuga strumentale di
tastiere ci introduce ai 12 minuti e più di "Moonshine" che va
considerata una vera e propria sinfonia contemporanea, a tratti eterea,
a tratti più robusta, in sintesi un manifesto di sinfo-prog.
Riuscirò
a trovare un difetto evidente almeno nella conclusiva "War Is Over"?
La risposta esatta è no. Seppur più semplice e convenzionale nelle trame
perché prive di preziosismi, il ritornello è molto piacevole e ben costruito.
Insomma,
i Collage non hanno inventato il progressive rock e neanche lo interpretano
con originalità e personalità perché i richiami agli artisti che li hanno
influenzati sono molteplici, ma a costo di sembrare esagerato a molti, non
esito a considerare "Moonshine" fra i 10 album neo-prog più belli
della storia.