CLEARLIGHT
INFINITE SYMPHONY (2003)

FRANCE
GENRE: PROG
LABEL: CLEARLIGHT 888
WEBSITE: Clearlight official
REVIEWED 2005 AUGUST 2ND
RATING: 80/100
Il progetto Clearlight del pianista transalpino Cyrille Verdeaux affonda le sue radici verso la metà degli anni settanta ed è costellato da un nutrito numero di realizzazioni discografiche di cui la ormai famosa "Kundalini Opera" (ben sei cd dalla metà degli anni ottanta ad oggi) ne è senz'altro l'apice compositivo. La musica di Cyrille, prevalentemente strumentale, può essere scomposta in una base solida di prog sinfonico, ovvero lo zoocolo duro, il punto di partenza, arricchito poi di contaminazioni New Age e folk che la colorano di tinte tenui e rilassanti.
Questa "Sinfonia Infinita" (mai un titolo è stato così azzeccato), pubblicata nel 2003, è un'opera maestosa e dall'incredibile potere evocativo, oltreché ricca di apprezzabili sfumature e sapienti tocchi di classe dei numerosi musicisti coinvolti nel progetto.
La struttura portante dei sei movimenti richiama molto da vicino la leggerezza della New Age, ma questa è arricchita di numerosi spunti solisti che colmano i vuoti e la ripetitività che sono il limite noto della New Age.
Si sentono spesso interventi solisti della chitarra di Peter McCarthy ed ancor più copiosamente quelli di sassofono del bravo Didier Malherbe, che contribuiscono ad aumentare notevolmente il peso specifico del disco.
Non ho preferenze particolari da esprimere, perché tutti i sei movimenti si attestano su ottimi livelli compositivi: il primo movimento impressiona subito per la sua linea melodica accessibile ma decisamente ben congegnata.
Il quarto movimento è monopolizzato, nella sua parte centrale, dal violino di Trevor Lloyd e dal flauto di Richard Hardy che lo caratterizzano come il brano più celtico e folk.
Il quinto movimento è quello dal maggior tasso sinfonico e genesiano: la splendida melodia della chitarra hackettiana di John Thomas rievoca con grazia e molto gusto l'intensità emotiva di "Firth Of Fifth" (non le partiture musicali) ma senza trovare mai il suo sfogo liberatorio. Si rimane sempre in una dimensione sospesa ma non nell'incompiuto, anzi il finale di pianoforte e violino (non vi ricorda un po' il tema di Star Trek?) è assolutamente da incorniciare. Ma si, mi posso sbilanciare: il quinto è il movimento che prediligo !
Alle percussioni troviamo il compianto Shaun Guerin, prematuramente scomparso nel 2003, che regala anche il suo timbro alla Phil Collins all'unico movimento cantato, il terzo, che rimarrà alla storia come la sua ultima performance vocale.
"Infinite Symphony" è un piccolo gioiellino di musica scritta con il cuore, suonata con le palle e confezionata dal pennello ormai storico di Paul Whitehead. Disco consigliato, ma se ancora non conoscete le gesta passate di Cyrille, approfitto dell'occasione per estendere la raccomandazione anche ai suoi dischi precedenti.
The Clearlight project, led by the french keyboardist Cyrile Verdeaux, finds its earliest roots back in the mid-seventies. Several works have ben released since the beginning but the well-known "Kundalini Opera" (six cd's from mid-eighties on) is the top of his production. Cyrille's music is mostly instrumental and can be basically described as a symphonic prog base enriched with New Age and folk traces.
"Infinite Symphony" is the most perfect among the titles: all the six movements are majestic and really evocative with several musicians involved in the project. You can often hear guitar solos by Peter McCarthy and even oftener the saxophone played by Didier Malherbe.
There's not a particular movement I give my preference to: the first one is really impressive, built on quite easy (but very well conceived) melodic lines. The fourth movement is ruled (especially in the middle part) by the Trevor Lloyd's violin and the Richard hardy's flute and I think that's the reason why it sounds as the most folkish track.
The fifth movement shows the highest symphonic (in Genesis vein) peak of this work: the hackett-like guitar is wonderful and the final part (ruled by the piano and violin) of this song is absolutely stunning; it reminds me the "Star Trek" main theme, doesn't it ?? Mmmhh, yes I can tell you the fifth movement is my favorite….
Finally it's use to recall that Shaun Guerin (R.I.P.) plays drums and also sings in the third movement.
"Infinite Symphony" is overall a little jewel of music written with heart and soul, played with high skillness and refinedly packaged. Infact the cover's painting is by Paul Whitehead.
A recommended effort, but if you stiil don't know Cyrille's music, I also recommend his previous discography.

Luca Alberici

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