CIRCLES END
HANG ON TO THAT KITE (2004)

NORWAY
GENRE: PROG
LABEL: KARISMA
WEBSITE: CE official
REVIEWED: 2004 DECEMBER 22TH
RATING: 85/100

 

I Circles End arrivano dalla Norvegia e si sono formati nella metà degli anni novanta, realizzando il loro debutto intitolato "In Dialogue With The Moon" nel 2001. Il nuovo disco di questi sei ragazzi è l'ulteriore conferma del primato (a questo punto dell'anno fuori discussione) che i gruppi scandinavi hanno saputo conquistarsi nel corso del 2004 ed "Hang On To That Kite" si è immediatamente ritagliato uno spazio privilegiato all'interno della mia classifica annuale. E' un disco fresco e brillante che sa fondere sapientemente sonorità che spaziano dal prog sinfonico anni settanta al rock melodico più accessibile, dal jazz al moderno post-rock. Il tutto presentato con il tipico abito nordico dalla tinta grigio tenue.
Il brano di apertura, "Echoes", è in grado da solo di inglobare tutti questi elementi: un'apertura molto sinfonica seguita dalla chitarra distorta di Trond Lindgren che rievoca vagamente i fantasmi dei Porcupine Tree. La calda voce di Karl Jacobsen ha un timbro vagamente sudista mentre Jon Olsen interviene con un pregiatissimo assolo di sassofono. "Tiny Lights" è un breve spaccato prog-jazz-fusion mentre da "Red Worlds" fuoriesce l'anima più melodica del gruppo, che si manifesta con il classico appeal commerciale di un potenziale singolo ed è a mio parere accostabile ai Rem più delicati e acustici. "At Shore" è assolutamente meravigliosa, delicata e rilassante.
Impressiona soprattutto la continuità con cui i Circles End riescono a trasmettere emozioni variopinte, proponendo otto brani tutti efficaci e brillanti su nove: un rullino di marcia di tutto rispetto appena lievemente penalizzato da "Charlie" che non sembra avere il cosiddetto "piglio" giusto. Merita una citazione anche la conclusiva "The Dogfather Has Entered the Lift" che sa fondere magistralmente ritmiche latino-americane e partiture jazz-fusion.
Insomma, "Hang On To that Kite" è stato il mio primo approccio con il gruppo norvegese e la mia infatuazione è stata praticamente immediata. Aspettando il nuovo (ed attesissimo) album, credo che renderò più dolce l'attesa procurandomi "In Dialogue With The Moon"…. Da avere !!
Circles End is a six-piece from Norway existing since mid-nineties. They have already released a debut album called "In Dialogue With The Moon" back in 2001. Their second and new album "Hang On To That Kite" is the further confirmation of the absolute supremacy conquered by scandinavian bands in 2004. It's really a brilliant and fresh work wisely blending different sounds and moods: I found traces of old symphonic prog, melodic rock, jazz and "post-rock". Everything is showed with a nordic pale-grey dress.
The opener "Echoes" contains all the above mentioned sounds: a shining symphonic opening followed by the Trond Lindgren quite distorted guitar (close to Porcupine Tree stuff). Then Karl Jacobsen's warm voice comes out with its looking like southern-rock tone. Finally, the saxophone, played by the guest Jon Olsen, gives the refined touch.
After a so wonderful opening, the cd goes on keeping the same level, more or less: "Tiny Lights" is prog-jazz-fusion break; "Red Worlds" shows the most melodic side of their music, the chorus has a strong commercial appeal and overall this song reminds me the acoustuc side of Rem. Then, both "At Shore" and "The Dogfather Has Entered the Lift" are really beautiful tracks with mellow melodies and so skilled executions.
This cd has been my first taste of Circles End music and I must say I immediately fell in love with it. While waiting for the new album I will try to dialogue with the moon ...... Recommended !!

Luca Alberici

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