- I Brother Ape portano
avanti con fierezza e convinzione il lato più melodico e disimpegnato
del rock sinfonico svedese e dopo l'ottimo esordio "On The Other Side"
dell'anno scorso, la Progress records immette sul mercato il suo successore
"Shangri-La". La novità più importante da registrare
è la dipartita del cantante Peter Dahlgren che ha costretto il chitarrista
Stefan Damicolas a prendere in mano anche il microfono ed assumersi il doppio
incarico.
Le qualità vocali di Peter sono di tutto rispetto ed anche lo stile
della band non sembra cambiato nella sostanza: ad un inizio spensierato
e francamente un po' leggero di "Shangri-La" , segue immediatamente
un deciso aumento di peso specifico con "Lunatic Kingdom", il
brano più ispirato del disco, così strabordante di rock sinfonico
pomposo, più di scuola americana che nordeuropea. Qui le linee vocali
sono sempre pulite e melodiche e gli intrecci strumentali si fanno più
complessi e gratificanti. Lungo il percorso si incontrano altri brillanti
esempi che confermano le buone capacità compositive del gruppo: per
esempio "Beams", dotata della stessa attitudine di "Lunatic
Kingdom" ma anche "Timeless For The Time Being", impreziosita
da un bellissimo assolo di chitarra nel finale.
Purtuttavia il disco non brilla per continuità di rendimento: non
mancano infatti momenti di irrilevanza compositiva che coincidono spesso
con un allontanamento dal prog sinfonico tipico del gruppo a favore di uno
stile più hard rock. Mi riferisco ad episodi come "Inside You",
che sconfina in maniera abbastanza banale nell'hard rock più insipido;
ma anche la stessa "Meatball Tour", che riprende le sonorità
della title-track ed anch'essa non raggiunge livelli di sufficienza.
Proprio questo sembra essere il motivo per cui commentando un disco dei
Brother Ape, non sono ancora riuscito a parlare di capolavoro: la scarsa
omogeneità stilistica, nel senso che "Shangri-La" concentra
un ottima vena sinfonico-progressiva in pochi brani, riducendo gli altri
a canzoni rock peraltro non troppo convincenti.
Il mio giudizio finale supera comunque abbondantemente la sufficienza e
ritengo che l'acquisto non deluderà ma sia le pretese che le aspettative
non possono e non devono essere eccessive.
- Brother Ape brings
ahead with proud and conviction the easiest and melodic side of swedish
symphonic rock. The story began last year with the debut album "On
The Other Side" and now the follower "Shangri-La" is out
under the same label, Progress records. The most important new is the coming
out of the singer Peter Dahlgren, so the guitarist Stefan Damicolas was
compelled to take the microphone, taking on the double task.
Fortunately Stefan's voice is absolutely excellent and BA music style has
not basically changed: "Shangri-La" is a good album but not a
masterpiece. The band shows an inspired songwriting again, together with
a pompous and so rich symphonic pop but sometimes it tries different and
quite questionable ways towards hard-rock directions.
Some examples: "Lunatic Kingdom" is my favourite track, it's pure
symphonic rock, melodic and clean but full of complex instrumental textures.
In the same vein there are "Beams" and "Timeless For The
Time Being". The latter has a wonderful guitar solo at the end.
On the contrary, I can't understand tracks like "Inside You",
"Meatball Tour" and the title-track, all lacking of inspiration
and the same good attitude.
All in all, "Shangri-La" is a quite good purchase for all the
lovers of melodic and easy listening symphonic rock.
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
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