BROTHER APE
SHANGRI-LA (2006)

SWEDEN
GENRE: PROG
LABEL: PROGRESS records
WEBSITE: Brother Ape official
REVIEWED: 2006 OCTOBER 12TH
RATING: 70/100
 

 

I Brother Ape portano avanti con fierezza e convinzione il lato più melodico e disimpegnato del rock sinfonico svedese e dopo l'ottimo esordio "On The Other Side" dell'anno scorso, la Progress records immette sul mercato il suo successore "Shangri-La". La novità più importante da registrare è la dipartita del cantante Peter Dahlgren che ha costretto il chitarrista Stefan Damicolas a prendere in mano anche il microfono ed assumersi il doppio incarico.
Le qualità vocali di Peter sono di tutto rispetto ed anche lo stile della band non sembra cambiato nella sostanza: ad un inizio spensierato e francamente un po' leggero di "Shangri-La" , segue immediatamente un deciso aumento di peso specifico con "Lunatic Kingdom", il brano più ispirato del disco, così strabordante di rock sinfonico pomposo, più di scuola americana che nordeuropea. Qui le linee vocali sono sempre pulite e melodiche e gli intrecci strumentali si fanno più complessi e gratificanti. Lungo il percorso si incontrano altri brillanti esempi che confermano le buone capacità compositive del gruppo: per esempio "Beams", dotata della stessa attitudine di "Lunatic Kingdom" ma anche "Timeless For The Time Being", impreziosita da un bellissimo assolo di chitarra nel finale.
Purtuttavia il disco non brilla per continuità di rendimento: non mancano infatti momenti di irrilevanza compositiva che coincidono spesso con un allontanamento dal prog sinfonico tipico del gruppo a favore di uno stile più hard rock. Mi riferisco ad episodi come "Inside You", che sconfina in maniera abbastanza banale nell'hard rock più insipido; ma anche la stessa "Meatball Tour", che riprende le sonorità della title-track ed anch'essa non raggiunge livelli di sufficienza.
Proprio questo sembra essere il motivo per cui commentando un disco dei Brother Ape, non sono ancora riuscito a parlare di capolavoro: la scarsa omogeneità stilistica, nel senso che "Shangri-La" concentra un ottima vena sinfonico-progressiva in pochi brani, riducendo gli altri a canzoni rock peraltro non troppo convincenti.
Il mio giudizio finale supera comunque abbondantemente la sufficienza e ritengo che l'acquisto non deluderà ma sia le pretese che le aspettative non possono e non devono essere eccessive.
Brother Ape brings ahead with proud and conviction the easiest and melodic side of swedish symphonic rock. The story began last year with the debut album "On The Other Side" and now the follower "Shangri-La" is out under the same label, Progress records. The most important new is the coming out of the singer Peter Dahlgren, so the guitarist Stefan Damicolas was compelled to take the microphone, taking on the double task.
Fortunately Stefan's voice is absolutely excellent and BA music style has not basically changed: "Shangri-La" is a good album but not a masterpiece. The band shows an inspired songwriting again, together with a pompous and so rich symphonic pop but sometimes it tries different and quite questionable ways towards hard-rock directions.
Some examples: "Lunatic Kingdom" is my favourite track, it's pure symphonic rock, melodic and clean but full of complex instrumental textures. In the same vein there are "Beams" and "Timeless For The Time Being". The latter has a wonderful guitar solo at the end.
On the contrary, I can't understand tracks like "Inside You", "Meatball Tour" and the title-track, all lacking of inspiration and the same good attitude.
All in all, "Shangri-La" is a quite good purchase for all the lovers of melodic and easy listening symphonic rock.

Luca Alberici

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