Il gruppo inglese capitanato
da Gregory Spawton si riaffaccia sul mercato discografico con il suo quarto
disco dopo l'uscita di "Bard" nel 2002 che, ricordo, fu presentato
a pubblico e critica come il probabile canto del cigno a causa dello scarso
riscontro, anche economico, sino a lì ottenuto e del naturale sconforto
che ne era derivato.
L'uscita di "Gathering Speed" dimostra che i dubbi sul proseguimento
della carriera dei BBT sembrano essersi dissolti: l'album, ispirato alle
gesta eroiche di un pilota della flotta aeronautica inglese che cadde in
battaglia nei cieli britannici nell'estate del 1940, esibisce un rock progressivo
moderno ma di forte derivazione floydiana e per lunghi tratti contaminato
dal folk pastorale come da tradizione anglosassone. "Fighter Command"
e "High Tide, Last Stand" sono brani più che discreti,
costruiti su un sottofondo malinconico anche se non impressionano e "The
Road Much Further On" mantiene le medesime caratteristiche ma si fa
apprezzare ancor di più per alcuni momenti strumentali di buon livello
emozionale. Discreta anche la pendragoniana "Pell Mell". Il punto
debole di questo lavoro non è tanto nella forma quanto nei contenuti:
passino le sterili derivazioni riconducibili alla scena neo-progressive
inglese anche perché veramente in pochi oggigiorno alzerebbero la
mano per chiamarsene fuori; piuttosto manca la continuità nella proposta
di spunti realmente vincenti e convincenti. La vera novità è
rappresentata dall'inserimento nella formazione del cantante Sean Filkins,
in verità dotato di una voce abbastanza anonima ed incolore, benché
discretamente impostata; nelle circostanze in cui deve raggiungere tonalità
più alte (come in "Pell Mell") diventa però quasi
imbarazzante. Ogni tanto gli si affianca l'ottima voce femminile di Laura
Murch e gli altri musicisti se la cavano dignitosamente, pur senza particolari
acuti degni di menzione.
"Gathering Speed" non può essere considerato un album al
di sopra della media e per questo rischia di passare del tutto inosservato,
tuttavia contiene degli apprezzabili spunti da non sottovalutare. Un passo
avanti rispetto a "Bard" è stato comunque fatto..
As they wrote on their
website, Big Big Train's future seemed really uncertain after "Bard"
two years ago. Now the english band comes out with a new release washing
away all the doubts. "Gathering Speed" is a concept album, inspired
by the story of a heroic fighter pilot who died during the battle of Britain
in 1940. As obvious consequence the major feeling is sadness and melancholy.
Musically it shows a melodic progressive rock mainly in the vein of Pink
Floyd and all their english sons, that is Pendragon, Mostly Autumn and so
on. It's also prevailing a strong folk contamination, typical of english
tradition. "Fighter Command" and "High Tide, Last Stand"
are good tracks with good melodies and feeling; "The Road Much Further
On" is even better thanks to some beautiful synphonic keyboard solos.
The pendragonian "Pell Mell" is not bad but nothing more. The
new singer Sean Filkins has a good voice, well pitched, though a little
in trouble when he tries to reach high tonalities.
Overall, "Gathering Speed" is a step forward, if compared to "Bard"
and BBT is really not a band to undervalue in the neo-prog scene.