- I Bandvivil sono un
trio giapponese (Issei Takami-chitarra, Naoki Sawada-basso, Jun Isobe-percussioni)
autore di questo "Junaokissei" (titolo che presumo sia stato concepito
unendo i nomi di battesimo dei tre), il loro debutto distribuito dalla Musea
Parallele. Con un identikit come questo non è difficile immaginarsi
in quale ambito stilistico si muovano questi ragazzi, che infatti hanno
utilizzato le loro buone capacità esecutive per creare un miscuglio
strumentale di rock, jazz ed una buona dose di improvvisazione. La regia
del disco è affidata alla creatività (o pseudo-tale) del chitarrista
che si dimostra campione di trasformismi anche repentini, passando dai riff
hard-rock anni settanta a quelli funky rock, ad altri tipicamente blues
(come in "Eat Triplet") per poi ritornare alle sonorità
jazz, nel complesso predominanti.
L'originalità non è certo una delle loro principali virtù,
perché tutto ciò che in questo lavoro sembra fusione di suoni
e di stili, altro non è che un collage di tecniche ormai ampiamente
sfruttate.
Tuttavia l'album mi è piaciuto, perché è vario, molto
scorrevole (particolare, questo, che francamente non mi sarei aspettato
alla vigilia) ed ottimamente registrato. La prima parte del cd, denominata
"Vivid", mi sembra più interessante poiché maggiormente
ricca di spunti vincenti: oltre al già citato blues di "Eat
Triplet", segnalo "Afro" con un ottima sezione ritmica dell'accoppiata
Jun-Naoki. Al contrario, la seconda parte "Evil" offre solo sprazzi
di qualità a cui si aggiunge un fisiologico affaticamento acustico
che a quel punto ha già preso il sopravvento.
Discreto lavoro.
- Bandvivil
is a japanese trio (Issei Takami - guitars, Naoki Sawada - bass, Jun Isobe
- percussions) who released its first album called "Junaokissei"
for the label Musea Parallele. I suppose the title "Junaokissei"
has been built linking together the names of the three guys. The music style
is not so far from what I'd have expected from them, that is an instrumental
mix of rock, jazz and improvisation. The leader seems to be Issei Takami,
because all the melodic lines always turns around his guitars, sometimes
with old-fashioned hard-rock riffs, sometimes funky, bluesy (for example
"Eat Triplet") and more often jazzy. Although originality is not
their main virtue, I liked this album: it's so varied, it flows quite easily
(I would never bet on it) and finally it's very well produced and recorded.
I prefer the first part, called "Vivid" containing the best stuff:
"Eat Triplet", "Afro"( impressive here the bass&drums
rhythmic section). The second one, called "Evil" is not as good.
Nice job !!
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!