ASIA MINOR
BETWEEN FLESH AND DIVINE (1980)

FRANCE/TURKEY
GENRE: PROG
LABEL: MUSEA
WEBSITE: -----
REVIEWED: 2004 JUNE 1ST
RATING: 90/100
Avete ascoltato fino alla nausea ed amato follemente le sublimi melodie di "Moonmadness" dei Camel ? Pensate che il romanticismo sinfonico dei Camel sia quanto di meglio il prog inglese abbia partorito negli anni settanta ? Bene, allora certamente conoscerete già gli Asia Minor; viceversa, i più distratti dovranno provvedere al più presto a colmare l'imperdonabile lacuna perché questa band franco-turca sarà capace di rinverdire il vostro folle e mai sopito amore per l'accoppiata Latimer/Bardens senza che questa considerazione sia un limite allo spessore artistico degli Asia Minor . "Between Flesh And Divine", per la cronaca il loro secondo album dopo "Crossing The Line" datato 1979, non è una sterile copia dell'universo cameliano, ma ne assorbe solo l'essenza senza fotocopiature imbarazzanti. Il flauto suonato da Eril Tekeli è l'assoluto protagonista dei sei brani proposti ed insieme alle tastiere di Robert Kempler disegna motivi malinconici e ad alto contenuto romantico attento a non sconfinare mai nella banalità. In tal senso, se avessi ignorato la loro provenienza geografica, li avrei inseriti ad occhi chiusi nella scena sinfonico/romantica tedesca a fianco di Amenophis, Tibet e Rousseau. Tuttavia l'incontestabile somiglianza con i Camel non si limita solo a questo: anche le tonalità basse e malinconiche della voce di Setrak Bakirel sono identiche a quelle del mai troppo compianto Bardens. Forse l'unica differenza è determinata da una presenza meno cartterizzante della chitarra solista, che in questo disco si limita a qualche breve ed abbastanza sporadico intervento che non da mai la sensazione di prendere per mano i destini dei brani. L'iniziale "Nightwind" è un biglietto da visita che impressiona favorevolmente sin dalle prime celestiali note. "Dedicace" e "Lost In A Dream Yell" sono gli altri due momenti più efficaci del disco, ma solo a causa di un improvviso eccesso di pignoleria di cui talvolta vengo afflitto.
Si tratta senza dubbio di un album imperdibile per i fans dei Camel, per tutti gli altri un brillante e consigliatissimo tassello della scena progressive sinfonico-romantica degli anni settanta.
Do you think that earlier Camel had been the brighest way to make progressive rock in England during the seventies ? Did you fall in love with "Moonmadness" back in 197x? Well, I'm sure most of you already know Asia Minor and who doesn't, will be compelled to fill the gap. "Between Flesh And Divine" is the second album of this french/turkish band after having released "Crossing The Line" in 1979. This wonderful album will be able to renew your insane love for Latimer/Barden music. Fortunately it is not an embarassing photocopy: the flute played by Eril Tekeli rules the game all over the six tracks and together with the keyboards of Robert Kempler, paints a mellow picture full of melancholic and romantic contents, with some spacey athmospheres. For this reason, if I had ignored the country they come from, I could have placed them inside the german prog scene near to Amenophis, Tibet and Rousseau (ooppss, they were all from Musea label ..is it a coincidence?).
"Nightwind", "Dedicace" and "Lost In A Dream Yell" are my favourite tracks but the whole album is an absolutely masterpiece. Recommended !!!

Luca Alberici

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