Gratificati
dall’inaspettata visibilità e dal buon successo commerciale oltreconfine
del loro primo studio album "Cruzaid", ottenuto anche grazie all’intensa
attività promozionale del loro manager Arman Padaryan e della Musea records,
la band armena capitanata da Vahan Artsruni ci da un saggio dal vivo delle
enormi capacità e lo fa con questo "The Live Cuts" registrato
in Armenia tra il 2000 ed il 2001 in 3 differenti teatri.
La
scaletta dei brani è in verità monopolizzata dal materiale contenuto in
"Cruzaid" che viene qui riproposto in tutto il suo splendore ma
in modo abbastanza simile alla versione in studio.
Questo
live ha però rinnovato l’immenso amore che nutro nei confronti di brani
come "The Lost Symbol", "Barev" e "Anush Garun"
dove il perfetto connubbio tra echi cameliani, sonorità jazz e folk armeno,
danno vita ad un omogeneizzato di grande musica.
Le
uniche novità sono rappresentate da brani come "Ethnophonica",
la cui esecuzione è supportata dalla presenza dell’Armenian Philarmonic
Orchestra e come "Salahatak" dove emerge il lungo background musicale
di Vahan (più classico e folk) a discapito dell’ orientamento progressive
rock emerso solo più recentemente con la nascita degli Artsruni.
Molto
bella anche "Patranque" eseguita magistralmente dall’accoppiata
flauto/violino che le conferiscono un’atmosfera mistica e la circondano
di un denso alone di mistero.
Se
avete già assaporato "Cruzaid", questo concerto non aggiungerà
e non toglierà nulla all’opinione che già vi siete fatti degli Artsruni...il
problema sorge, ed assume proporzioni preoccupanti, se ancora non li avete
ascoltati.
From
Armenia with wrath ....
"The
Live Cuts" is a collage of live excerpts taken from Artsruni’s live
performances from 2000 to 2001. Their debut "Cruzaid" caught a
good commercial success thanks to a clever promotion by manager Arman Padaryan
and Musea records. If you already delighted your ears with their studio
debut "Cruzaid", you won’t find new songs here except "Ethnophonica"
(with Armenian Philarmonic Orchestra), "Salahatak" and "Patranque".
These 3 tracks show us Vahan’s old musical background a little bit folker
and classic, the starting point which Vahan created Artsruni sound from.
Have
you already listened to "Cruzaid" ? Ok, listen to the stage versions
of "The Lost Symbol", "Barev" and "Anush Garun",
not so different from the studio ones, but you’ll keep your love alive.
Haven’t
you ever listened to it ? Please don’t waste your time.