- La recente scoperta
degli Arpia, gruppo romano in attività da ben 20 anni, mi ricorda
quanto poco io conosca la scena rock underground del mio paese e quanto,
per questo motivo, io debba essere rimproverato.
Si, perché poi ti capita fra le mani il loro secondo disco intitolato
"Terramare", all'apparenza abbastanza distante dal perimetro dei
miei gusti personali, ma che ha saputo conquistarmi pian piano con i suoi
contrasti tra la durezza della chitarra, la solida base ritmica, la pomposità
e teatralità delle linee melodiche vocali e la sapiente orchestrazione
sempre in sottofondo. Da non trascurare anche le liriche, alcune originali
altre più o meno liberamente tratte dalla letteratura italiana.
Metal rock sinfonico ? Art-rock metallico ? Boh, scegliete voi, ma è
certo che il giro di basso nell'incipit di "Bambina regina" è
tanto minaccioso quanto veloce e graffiante è il riff di chitarra
che segue a ruota; un inizio tirato e forse un po' fuorviante perché
non anticipa lo straordinario eclettismo che il gruppo dimostrerà
più avanti.
La dimostrazione inizia già con "Rosa", quasi un cantico
moderno caratterizzato da un efficacissimo giro vocale dell'ottima Paola
Feraiorni benché un tantino troppo monotematicamente ripetuto. Che
dire poi di "Diana", semplicemente splendida: un sottofondo orchestrale
morbido su cui Fabio Brait detta i tempi cadenzati con la sua chitarra che
ancora una volta non lesina in durezza. Ma qui il protagonista è
soprattutto Leonardo Bonetti che dimostra le sue ottime capacità
grazie ad un emozionante crescendo di pura estensione vocale. Un brano molto
breve, appena abbozzato (eh sì, dai diciamolo !! , forse poteva essere
sviluppato maggiormente ), ma dannatamente intenso.
"Monsieur Verdoux" riprende la durezza e l'immediatezza del brano
di apertura; il testo è tratto dall'omonimo film di C. Chaplin e
mi consiglia che forse è meglio fermarsi alla prima moglie se non
voglio diventare un serial killer. "Umbria" è gobliniana
nelle atmosfere un po' tetre, ricca di cambi di ritmo e di intermezzi strumentali.
Ma adesso mi fermo, nella speranza di esser riuscito ad invogliarvi a proseguire
da soli, perché c'è ancora tanto di buono da scoprire ("Luminosa",
un titolo che è anche una sintetica descrizione) ma purtroppo anche
qualche episodio minore come "Libera" e "Contrasto della
villanella". Fatelo, proseguite da soli e scoprirete uno dei dischi
italiani più belli, continui e particolari del 2006.
Arpia is a twenty
years old band from Rome. The band recorded two cd's in its history, "Liberazione"
(1995) and the latest one called "Terramare". |
Symphonic metal Rock
? Metal Art-rock ? Choose your favourite ! No particular comparison comes
to my mind. |
Deeply eclectic
musicians. The beautiful contrast between the metal oriented guitar, the
orchestration in the background, a clear symphonic attitude and the impressive
vocal lines by Leonardo Bonetti. Really fine tracks with very few exceptions!! |
Some tracks should
have been developed much wider (see "Diana"). Sometimes the
sound is too much metal oriented without "those" beautiful and
enchanting additions (see the opener "Bambina regina"). |
"Rosa"
"Diana"
"Umbria"
"Luminosa" |
"Terramare"
is one of the italian greatest and most original albums of 2006. High
recommendation. |
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!