ARPIA
TERRAMARE (2006)

ITALY
GENRE: SYMPHONIC ROCK METAL
LABEL: LIZARD
WEBSITE: ARPIA Official
REVIEWED: 2007 JANUARY 7TH
RATING: 80/100

 

La recente scoperta degli Arpia, gruppo romano in attività da ben 20 anni, mi ricorda quanto poco io conosca la scena rock underground del mio paese e quanto, per questo motivo, io debba essere rimproverato.
Si, perché poi ti capita fra le mani il loro secondo disco intitolato "Terramare", all'apparenza abbastanza distante dal perimetro dei miei gusti personali, ma che ha saputo conquistarmi pian piano con i suoi contrasti tra la durezza della chitarra, la solida base ritmica, la pomposità e teatralità delle linee melodiche vocali e la sapiente orchestrazione sempre in sottofondo. Da non trascurare anche le liriche, alcune originali altre più o meno liberamente tratte dalla letteratura italiana.
Metal rock sinfonico ? Art-rock metallico ? Boh, scegliete voi, ma è certo che il giro di basso nell'incipit di "Bambina regina" è tanto minaccioso quanto veloce e graffiante è il riff di chitarra che segue a ruota; un inizio tirato e forse un po' fuorviante perché non anticipa lo straordinario eclettismo che il gruppo dimostrerà più avanti.
La dimostrazione inizia già con "Rosa", quasi un cantico moderno caratterizzato da un efficacissimo giro vocale dell'ottima Paola Feraiorni benché un tantino troppo monotematicamente ripetuto. Che dire poi di "Diana", semplicemente splendida: un sottofondo orchestrale morbido su cui Fabio Brait detta i tempi cadenzati con la sua chitarra che ancora una volta non lesina in durezza. Ma qui il protagonista è soprattutto Leonardo Bonetti che dimostra le sue ottime capacità grazie ad un emozionante crescendo di pura estensione vocale. Un brano molto breve, appena abbozzato (eh sì, dai diciamolo !! , forse poteva essere sviluppato maggiormente ), ma dannatamente intenso.
"Monsieur Verdoux" riprende la durezza e l'immediatezza del brano di apertura; il testo è tratto dall'omonimo film di C. Chaplin e mi consiglia che forse è meglio fermarsi alla prima moglie se non voglio diventare un serial killer. "Umbria" è gobliniana nelle atmosfere un po' tetre, ricca di cambi di ritmo e di intermezzi strumentali.
Ma adesso mi fermo, nella speranza di esser riuscito ad invogliarvi a proseguire da soli, perché c'è ancora tanto di buono da scoprire ("Luminosa", un titolo che è anche una sintetica descrizione) ma purtroppo anche qualche episodio minore come "Libera" e "Contrasto della villanella". Fatelo, proseguite da soli e scoprirete uno dei dischi italiani più belli, continui e particolari del 2006.
INTRODUCTION
Arpia is a twenty years old band from Rome. The band recorded two cd's in its history, "Liberazione" (1995) and the latest one called "Terramare".
SOUNDS LIKE ...
Symphonic metal Rock ? Metal Art-rock ? Choose your favourite ! No particular comparison comes to my mind.
POINTS OF INTEREST
Deeply eclectic musicians. The beautiful contrast between the metal oriented guitar, the orchestration in the background, a clear symphonic attitude and the impressive vocal lines by Leonardo Bonetti. Really fine tracks with very few exceptions!!
WEAK POINTS
Some tracks should have been developed much wider (see "Diana"). Sometimes the sound is too much metal oriented without "those" beautiful and enchanting additions (see the opener "Bambina regina").
FAVOURITE TRACKS
"Rosa"
"Diana"
"Umbria"
"Luminosa"
RECOMMENDATION
"Terramare" is one of the italian greatest and most original albums of 2006. High recommendation.

Luca Alberici

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