Avrete capito che non
sono un grande amante del progressive metal, ma sono anche testardo e non
lo escludo a priori dai miei interessi. "Burn The Sun", secondo
album dei norvegesi Ark, è stato presentato e recensito prima di me come
una delle sorprese più interessanti degli ultimi anni e la presenza al microfono
di Jorn Lande, che ritengo uno dei frontman più dotati, ha accelerato il
mio approccio a questo cd.
Brani proprio da buttare
via non ne ho trovati: l’opener "Heal The Waters" rispetta i canoni
del genere con una sezione ritmica molto robusta ed una melodia accettabile.
"Torn" possiede un efficace lavoro di basso e di batteria che
scandiscono la voce potente ma melodica di Jorn. Anche "Burn The Sun"
e "Resurrection" non sono male ma la mia sopportazione è quasi
al limite e la tentazione di premere il pulsante skip per passare al brano
successivo si fa più pressante. Finché però si arriva a "Just A Little"
dove a dominare sono una chitarra latino-americana ed una sezione ritmica
più soft e se mi consentite più commercial: il brano si distingue (e si
eleva) da tutto il resto e costituisce una pausa salutare alla durezza media
dell’album. Con "Waking Hour" si ritorna allo standard anche se,
ma solo a tratti, gli spunti melodici interessanti ci sono: senza infamia
e senza lode. E’ degna di menzione invece la conclusiva "Missing you"
che inizia molto dolcemente con un tappeto di tastiere e chitarra (vagamente
alla Pink Floyd) per poi ahimè irrobustirsi ma solo nel finale. E’ però
la voce di Jorn la vera protagonista: qui dimostra non solo di possedere
un’ugola d’oro ma di saperla anche usare bene. 10 e lode !!!
Spesso mi chiedo se
sia meglio essere se stessi o sia più produttivo calarsi nei panni dell’appassionato
del genere che si sta trattando. Forse entrambe è la risposta più giusta
per cui il fan di band come Dream Theater, Pain Of Salvation ecc. troverà
pane ancora caldo per i suoi denti mentre chi , come me, preferisce un prog
con una sezione ritmica meno heavy e meno aggressiva non riuscirà mai a
porre "Burn The Sun" in cima alle sue preferenze.
Let
me start by saying that I’m not a great fan of progressive metal: artists
like Dream Theater, Pain Of Salvation and Ark are not at the top of my preferences.
This second Ark album is the living proof. Not bad, especially songs like
"Torn", "Just a little", and "Waking Hours"
where the rythmic section is quite heavy but there are good ideas and melodies
too. The singer is Jorne Lande, whose wonderful voice is sometimes close
to David Coverdale. His vocal performance on the closing track "Missing
You" is really breathtaking.
The prog-metal fans will love this album till death.