APOCALYPSE
REFUGIO (2002)

BRAZIL
GENRE: PROG
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE: Apocalypse Official
REVIEWED: 2004 JULY 20TH
RATING: 70/100
 

 

Giunti al quinto album in studio, i brasiliani Apocalypse, sembrano ormai pronti a guidare la scena neo-progressive verde-oro, confermandosi come una delle migliori espressioni di questo genere.
"Refugio" ne è la limpida testimonianza: un lavoro finalmente ben concepito, registrato ottimamente, equilibrato negli ingredienti e dall'ascolto abbastanza piacevole dopo che, con la uscite precedenti, la critica aveva loro giustamente appiccicato una poco gratificante etichetta di Marillion-clones. L'amore per la band inglese è sempre vivo, ma affiora sempre più raramente e comunque ora viene gestito con maggior maturità ed intelligenza nonché sviluppato in maniera un po' più personale. Si inizia alla grande con l'omonimo brano che è una delle migliori aperture di un disco prog sinfoniche che abbia ascoltato negli ultimi anni. Poi se nel complesso la musica vive di momenti più o meno sempre all'altezza, tra atmosfere barocche, passaggi più intricati e complessi ed aperture più ariose, ahimè la sezione vocale a carico di Chico Casara non sempre è soddisfacente. "America do sul" e "Lembrancas Eternas" per esempio sono brani musicalmente ben costruiti e mai avari di buoni spunti, ma inesorabilmente ridimensionati da un ritornello fastidioso e ripetuto all'esasperazione. Inoltre non sono mai stato un grande ammiratore delle sfumature tipiche dei testi cantati in italiano od in sudamericano, preferendo di gran lunga l'inglese come lingua ufficiale della musica in genere. Le tastiere di Eloy Fritsch dominano il proscenio talvolta disegnando trame più complicate, mentre in altri frammenti suonano più lineari ed è proprio intorno al suo strumento che i brani prendono forma. Molto belle soprattutto la strumentale "Toccata", "Amazònia" e la conclusiva "III Milénio" che mostra una vena spaziale inedita per il gruppo brasiliano.
Insomma un album che nel complesso convince, sebbene un po' discontinuo e quindi sulla distanza dei suoi 64 minuti qualche sbadiglio potrebbe anche scapparvi.
"Refugio" is the fifth studio album by the brazilian band Apocalypse and now they seem ready to lead the new progressive scene of their country. This new work is very well recorded, with all the ingredients wisely balanced, so my listening has been quite satisfactory. Apocalypse's deep love for Marillion goes on, even if less evident and managed with more maturity. The first song is one of the most brilliant opening to a progressive record of the the last few years: great keys, great drumming, synphonic prog at its best !! Then, the stuff is more or less always good with some beautiful peaks in "Toccata", "Amazònia" and "III Milénio", the last showing a so unexpected as welcome spacey vein. Also "America do sul" and "Lembrancas Eternas" are good songs from the musical point of view, but much less from the vocal point of view. I don't like Chico Casara's voice very much and - you already know - I don't like the lirycs in latin languages (italian, southamerican, spanish) preferring english as music official language. Instead, I like all the keyboards (italian, english, brazilian…) if played by skilled musicians and Eloy Fritsch is one of them for sure.
In short, a convincing work, though a little discontinuous.

Luca Alberici

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