- Può sembrare
superfluo presentare gli Anyone's Daughter a coloro che stravedono per ciò
che la Germania progressiva ha partorito dalla fine degli anni settanta
in poi. E' stata forse la band più conosciuta, prolifica e probabilmente
di maggior successo. Divinamente sinfonici, grandiosamente spaziali e raffinatamente
romantici, le prime definizioni che mi vengono in mente.
"Adonis" è stato il primo saggio della loro incredibile
vena creativa, un album uscito nel 1979 e che gravita attorno alla lunga
omonima suite che originariamente occupava per intero il primo lato del
caro vecchio vinile. Trattasi di ben 24 minuti di estasi progressiva suddivisi
in quattro parti concettualmente collegati. La maestosità dell'hammond
e delle tastiere, l'incredibile lavoro di basso e la qualità sopraffina
delle trame musicali fanno di questa suite una delle più riuscite
dell'antologia progressive. E' francamente difficile rimanere insensibili
di fronte a "Come Away", un fine esempio di romanticismo e sinfonismo
di rara intensità emotiva.
"Blue House" è invece un evidente tributo ai Camel di "The
Snow Goose", un brano strumentale malinconico dove la chitarra di Uwe
Karpa fa magnificamente il verso a quella di Latimer, supportata poi nel
finale dalle tastiere di Matthias Vemer. Ci pensa poi "Sally"
a dare un tocco di allegria maggiore: il pianoforte molto ritmato e l'assolo
di sax rendono quasi ballabile il brano in questione.
Chiude l'album "Anyone's Daughter" con il suo incipit sinfonico
di grande atmosfera seguito da un finale a dir poco eccitante di chitarra
e hammond.
Disco bellissimo, insomma, che è stato a mio parere maltrattato ingiustamente
dalla critica e che rappresenta quanto di meglio si potesse ascoltare in
Germania in quegli anni.
- It's totally superflous
to introduce this wonderful band to any fan of german progressive rock of
late seventies/eighties.
Anyone's Daughter maybe was the the most popular, the most prolific and
successful band in Germany those years. I could describe their music as
divinely synphonic, greatly spacey and refinedly romantic: that's really
what I want from prog and that's why I really love them.
"Adonis" is AD's first album which was released in 1979: it moves
around the long eponymous suite which originally filled the whole first
side of old vinyl. It's 24 minutes long and it's one of the most inspired
suite ever written. There are tons of hammond, keyboards, an incredible
bass work and fine melodies. No adjectives more, please simply listen to
it !! "Blue House" is a clear tribute to Camel ("The Snow
Goose" era): it's a very intense and melanchonic instrumental track
where Uwe Karpa's guitar seems like Latimer's one, supported by a dreamy
Matthias Vemer keys at the end. "Sally" is an amusing and almost
danceable track played with funny and rhythmical piano and saxophone. The
classic and really exciting "Anyone's Daughter" ends the album.
Overall a wonderful album and absolutely recommended to any prog fan close
to synphonic and romantic side of progressive rock.
Luca
Alberici