ALAN LOO
MEMORIES (2002)

FRANCE
GENRE: NEW AGE/PROG
LABEL: MUSEA
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REVIEWED: 2002 JUNE 2ND
RATING: 65/100
 

 

Il mio scetticismo nei confronti degli album completamente strumentali si è recentemente smorzato con l'ascolto delle ultime brillanti fatiche di Hostsonaten, Stereokimono, Solaris ed Artsruni, dove la mancanza di un cantante non ha costituito un limite  all'eccellente risultato finale. Ho quindi ascoltato "Memories" del chitarrista francese Alan Loo con una predisposizione migliore che in passato ma devo ammettere che il cd ha ripagato solo in parte la mia ritrovata fiducia. Registrato tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002, l'album è interamente costruito sul virtuosismo solista di Alan, coadiuvato dalla vena creativa di Alain Burger che firma quasi tutti i brani.
Va detto che non c'è una nota fuori posto, le melodie sono fluide e cristalline ed abbastanza diversificate: si spazia dalle sonorità calde e spagnoleggianti di "Spanish High Way" al romanticismo più edulcorato di "Alone With You", anche se non mancano alcuni timidi tentativi di uscire dal seminato come in "Angela" ed in "Memories part 2" dove Alan abbandona la chitarra per il pianoforte.
Ciò che invece manca veramente è la luce, quella dell'inventiva, quella in grado di entusiasmarci e di rinnovare il nostro amore per la musica:  già dal terzo brano ci si accorge che sarà un ascolto senza emozioni forti e molto prevedibile. Sembra di ascoltare un album di New Age facile facile, uno qualsiasi degli album solisti di Neal Schon o di Jonathan Cain ma con qualche grammo di tecnica e di sostanza in meno.
In definitiva un grazioso esempio di musica d'atmosfera, molto elegante ma con pochi contenuti e che sulla distanza annoia anche un po'. Per la serie: la musica è anche semplice relax......Non imperdibile.
The last beautiful releases from Hostsonaten, Artsruni and Stereokimono convinced me to trust of instrumental albums much more than in the past. So I listened to this album of the french guitarist Alan Loo with positive expectations, also having read good critics on prog magazines.
It's not bad, but I can't see the light,  music quietly flows without giving deep emotions: my favourite tracks are "Spanish High Way", the romantic "Alone With You" and "Memories p.2" where Alan left guitar for piano. It seems to listen a commercial new age album in the vein of Neal Schon and Jonathan Cain solo works.
Overall a good atmospheric and relaxing album but nothing more than this. 

Luca Alberici