AKACIA
AN OTHER LIFE (2003)

CANADA
GENRE: PROG
LABEL: INDEPENDENT
WEBSITE: Akacia official
REVIEWED: 2003 OCTOBER 22TH
RATING: 70/100
 

 

"An Other Life", il debutto autoprodotto dei canadesi Akacia, è sicuramente un lavoro da etichettare con il marchio sperimentale, poiché tenta una commistione di stili e sonorità assolutamente originale ed a cui finora non avevo mai assistito. Si potrebbe partire da una base in stile Rush, forse la loro principale influenza, con qualche reminescenza prog-sinfonica europea, ma fin qui niente di veramente innovativo. Ciò che rende molto particolare la loro proposta è il profumo southern rock che si respira lungo il corso di quasi tutto l'album. Sono soprattutto la chitarra di Michael Tenenbaum, spesso ruvida e sporca e lo stile vocale di Eric Naylor ad evidenziare questa peculiarità del suono degli Akacia.
Il lavoro è costituito di soli quattro brani, ma due di questi superano abbondantemente i 15 minuti: "Hold Me" è forse il brano più strettamente progressivo con qualche elemento jazz, dove le tastiere trovano più spazio ma con la melodia vocale che insiste nel richiamare le succitate ambientazioni sudiste. La lunga ed articolata "Journal" chiude l'album confermandosi come il brano più esemplificativo per comprendere la proposta di questo trio canadese.
In questa originalissima proposta convivono dunque gli arrangiamenti pomposi e magniloquenti del prog ed il sudore, la sofferenza del rock sudista più sanguigno. Una formula che, benchè non sempre risulti efficace ed in alcuni frangenti non sia adeguatamente sostenuta da un songwriting all'altezza, mi è decisamente piaciuta e mi ha incuriosito. Soddisfacente.
"An Other Life" is the self-produced debut album of this canadian trio called Akacia. It's quite difficult to explain in two words what kind of music they play and it means they are absolutely original and unique. Basicly they're strongly inflenced by Rush sound and some european synphonic prog traces and till now nothing really original. The actual new is a constant southern rock feeling you can find in every track, more or less: Michael Tenenbaum's guitar is often dirty and quite rude and Eric Naylor's vocal style reminds me a southern rock singer. "Hold Me" (with some jazzy traces) and the final long track "Journal" are probably the most strictly proggy tracks because the keys have a wider space to move inside.
Overall if you get "An Other Life" you'll have the chance to listen to interesting pompous arrangements together with the sweat, the suffering (even if not bloody) southern rock; a formula not always unforgettable but deserving to be heard.

Luca Alberici