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- Gli Ajalon, attivi dal 1996, sono il gruppo di Randy George, in precedenza bassista al soldo di Neal Morse. “This Good Place” è il terzo disco della band americana e mi sembra giusto premettere che, non conoscendo i precedenti lavori, non sono in grado di legare la mia valutazione ad un discorso di evoluzione musicale.
Bene, il nome del gruppo non nasconde certo la sua ispirazione cristiana: i testi delle canzoni sono infatti impregnati di messaggi religiosi più o meno diretti ed alcuni titoli dei brani (“Redemption”, “Lullaby Of Bedlam”, ecc) sono fin troppo eloquenti. Anche lo stile musicale scelto si sintonizza sulle frequenze del “pace e bene”: un rock sinfonico tendente al pomposo, cosi ben farcito di melodie limpide ma non dolciastre, tastiere a volontà ed intrecci sonori talvolta anche aggrovigliati, questi ultimi caratterizzati da un ottimo lavoro della chitarra di Randy .
Si parte con il pomp-rock semplice e radiofonico dell’opener “Love Is A Dream” e della successiva “Nickels And Dimes, Marbles And Stones”; la seconda merita una menzione particolare per l’ottimo cantato alla Toto di Wil Henderson e gli eleganti inserti di tastiere e chitarra.
Di tutt’altro piglio (o quasi) è la strumentale “Abstract Malady”, ispirata, manco a dirlo, a quanto già sentito da Neal Morse ed è l’esempio di quanto poco banale e semplice sia la proposta artistica degli Ajalon.
Il piatto forte ci viene regalato verso la fine con i 19 minuti abbondanti della già citata “Redemption”, dove troviamo una sintesi equilibrata e dilatata di quanto ascoltato sinora, con la celestiale voce di Robyn Dawn a tenerci compagnia fino a ¾ di brano ed un finale strumentale più virtuoso con Randy sempre protagonista.
Null’altro da aggiungere, se non che gli Ajalon ci hanno regalato un disco disimpegnato, elegante ma di sostanza con alcuni picchi compositivi apprezzabili. Promossi senza dubbio.
Luca
Alberici
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