- Gli amanti delle sonorità
canterburiane non avranno certamente atteso questa ristampa 2005 targata
Musea/Poseidon di "Marine Menagerie" per conoscere ed apprezzare
la musica degli Ain Soph, da molti considerati uno dei gruppi più
rappresentativi della scena progressiva nipponica e che ha saputo esportare
la propria proposta proprio grazie ad una incondizionata devozione alla
scena anglosassone.
L'album in questione è stato registrato e pubblicato nel settembre
del 1991 ed è il terzo di questo quartetto, nato intorno al 1975
come Ain Soph (ma pare esistessero già da qualche anno con un nome
differente) e che ha dovuto sopportare ripetuti cambi di formazione che
ne hanno ritardato il debutto discografico.
Bello l'incedere giocoso di "Marine Managerie" dove realmente
non si sa chi scegliere tra Camel e Caravan nell'individuazione della sua
principale ispirazione. Ma è altrettanto brillante l'improvvisazione
jazz-fusion di "Variations On a Theme by Brian Smith", debitrice
(con tanto di citazione nel booklet) ai Nucleus di "Hector's House".
Inutile nasconderlo, da cameliano appassionato non posso che indugiare più
a lungo su "Ride On A Camel", un titolo che in realtà dice
già tutto; io mi limito solo ad aggiungere che è più
"Rain Dances" a porsi come riferimento discografico piuttosto
che "Mirage/The Snow Goose" come riportato nelle note Musea. Nella
prima metà del brano è la chitarra di Yozox a fare ovviamente
il verso a quella di Latimer, mentre nella seconda metà sono le tastiere
di Kikuo Fujikawa ad omaggiare Peter Bardens in una delle più rispettose
e convincenti clonazioni del cammello inglese.
Ma le emozioni non hanno solo le zame lunghe e le gobbe e non sono dunque
finite: il brano conclusivo "Metronome 7/8", con citazione documentata
dei Caravan, è un autentico paradiso per gli amanti del Canterbury
bucolico, variopinto ed a suo modo accessibile. L'epilogo è nuovamente
contraddistinto da un lungo ed emozionante assolo di chitarra latimeriano.
Se può sembrare esagerato parlare di classico vista la sua profonda
natura derivativa, non si può tuttavia non annoverarlo fra le opere
di prog sinfonico da aggiungere obbligatoriamente alla propria collezione.
- I think all the "Canterbury
scene" lovers were not waiting for this reissue by Musea records to
know a great piece of music like this. Ain Soph is a well-known japanese
band among the fans and "Marine Menagerie", originally released
in 1991, is their third and best album in my opinion.
Their deep devotion to the british prog of early seventies is absolute and
uncontiditional: while listening to the title-track you will be in trouble
to choose between Camel and Caravan as Ain Soph's main influence, but your
choice is not as important as the extreme beauty of this track. You will
be also delighted by the jazz improvisation of "Variations On a Theme
by Brian Smith" and if you're a great Camel fan, "Ride On A Camel"
could be a track you'd be crazy for. An exciting tribute to the couple Latimer/Bardens.
The final track "Metronome 7/8" is another kettle of emotions
for all the Caravan fans.
Maybe it's not right to consider "Marine Menagerie" as a classic,
but it's very close to be and certainly one of my favourite japanese album
of all times. Highly recommended.
Luca
Alberici
Have
you a different point of view? Please write
me !!!